Forse
è ancora presto per immaginare uno stravolgimento dell’approccio
terapeutico nei confronti del Morbo di Crohn, ma forse qualcosa sta
cambiando nei confronti di questa temibile malattia autoimmune, con
l’avvento di un nuovo farmaco, ancora sperimentale, ma che nei
prossimi mesi potrebbe fare la comparsa anche in Italia.
Il
nuovo farmaco, almeno a detta degli scienziati che, tuttavia,
inducono alla prudenza nelle aspettative, potrebbe garantire una
remissione dei sintomi anche in ragione del 75% in soli due anni. La
ricerca medica avrebbe infatti scoperto una sostanza farmacologica
che potrebbe agire direttamente sulla flora batterica intestinale,
manipolandola adeguatamente, in sinergia con l’utilizzo delle
cellule staminali in grado di riparare i danni che la malattia ha
prodotto nei tessuti degli organi coinvolti.
Verrebbe
in questo modo stravolto l’approccio terapeutico della medicina nei
confronti del Morbo di Crohn, passando dall’utilizzo dei biologici,
scarso per la verità in Italia rispetto agli altri Stati d’Europa,
ad un trattamento come quello appena visto?
E’ ancora presto per
dirlo, ma la strada imboccata sembrerebbe quella giusta al punto che
potrebbe ipotizzarsi un approccio terapeutico combinato con cellule
staminali e relativo trapianto fecale i cui risultati non sono ancora
stati del tutto confermati e con un farmaco che agisce a monte ovvero
sulla flora batterica a tutto vantaggio del paziente. Qualora si
riuscisse a passare dalla teoria ai fatti, il nuovo farmaco potrebbe
entrare in commercio nel volgere di due anni.
Nessun commento:
Posta un commento
Ti preghiamo di inserire sempre almeno il tuo nome di battesimo in ogni commento