Chi non è più adolescente da molto tempo, non può non ricordare gli anni di quel periodo della propria vita costellato quanto mai da inquietitudini, ribellione, senso di irrequietezza perenne. Volevamo cambiare il mondo perché quello che avevamo non ci stava bene, ma quello che immaginavamo alla fine era variegato e suscettibile di aggiustamenti a seconda del momento in cui lo pensavamo e una cosa era certa, eravamo sicuramente ribelli a tutte le regole. Che l’adolescenza sia quanto mai interessata da una miriade di emozioni che rendono chi la vive lunatici, imprevedibili, ribelli e poco inclini alle regole, è un fatto sicuramente assodato, ma che la stessa cosa, come si è visto accade nei cani adolescenti, è quanto mai stupefacente.
Ma c’è di più. Seguendo uno studio scientifico dell’Università di Newcastle, condotta dalla ricercatrice Lucy Asher, come accade agli umani adolescenti, coloro che hanno una relazione meno sicura coi genitori mostrano verso di essi un comportamento più conflittuale. Stessa cosa coi cani. Il cane che matura una relazione col proprio proprietario meno sicura e forte, tende a seguire meno le sue direttive, al punto da essere più ribelle e meno incline a seguire gli insegnamenti che gli vengono impartiti. E non solo.
Quando il legame con chi si prende cura del cane non è saldo, il cane potrebbe essere più interessato a seguire i suoi istinti riproduttivi che stare appresso agli insegnamenti che gli vengono impartiti. Ora, partendo dal presupposto che siamo ormai sempre più consapevoli che il periodo dell’adolescenza, sia negli umani che nei cani, è interessato da cascate ormonali che finiscono per influire sul comportamento degli uni e degli altri, come si fa con i ragazzi, nei confronti dei quali si mostra maggiore comprensione, proprio per via degli ormoni che interferiscono sulla loro vita, lo stesso si dovrebbe fare coi cani, perdonando qualche loro “marachella” ed essendo più comprensivi, quando, nel tentativo di dargli una indicazione, anche per il loro bene, non sempre rispondono come ci aspetteremmo. Lo sanno bene gli istruttori di cani guida, pastori tedeschi, golden retriever, labrador retriever o incroci di queste razze che hanno notato come durante la pubertà il cane sia più schivo rispetto alle indicazioni da seguire e occorre più pazienza per insegnare loro quelle direttive che poi faranno parte dell’attività per il quale il cane viene addestrato. I cinofoli, gli addestratori, i veterinari sanno bene che anche nei cani ci sono cambiamenti ormonali, una grande riorganizzazione del cervello che si verifica in quel periodo nei mammiferi, anche se fino ad ora non era chiaro come questa sorta di rivoluzione fisiologica del cane potesse influire sul loro comportamento.
Lo studio scientifico ha valutato 82 cani di entrambi i sessi di età compresa fra 8 e 10 mesi riscontrando come l’indicazione loro posta che era quella di sedersi, alzarsi, camminare al passo, era più difficile da applicare ai cani adolescenti rispetto ai cani cuccioli o adulti. Durante la pubertà infatti, il cane ha quasi il doppio di probabilità di ignorare questi comandi rispetto a quando il cane aveva 4/5 mesi.
Non solo, durante la pubertà si sono palesati altri comportamenti anomali. Il cane lasciato solo ha avuto reazioni esagerate, ad esempio ha cominciato a tremare e le femmine che avevano un attaccamento meno sicuro rispetto a chi si prendeva cura di loro, ha avuto una pubertà precoce, la stessa cosa avviene negli uomini, avendo visto che ragazzine private delle attenzioni dei genitori anticipano la pubertà.
Lo studio è risultato quanto mai importante sia per gli uomini che per i cani, visto il legame indissolubile che si forma fra le due specie. Ne è quanto mai convinta Sarah-Jayne Blakemore, professoressa di psicologia e neuroscienze cognitive presso l'Università di Cambridge, che ha descritto lo studio come affascinante.
“ Negli esseri umani, l'adolescenza è spesso associata a una maggiore assunzione di rischi, all'influenza dei coetanei e al conflitto con i genitori. Ciò è probabilmente dovuto a molteplici fattori tra cui cambiamenti ormonali, sviluppo cerebrale e cognitivo e cambiamenti nell'ambiente sociale ", ha affermato. "La ricerca [canina] suggerisce che alcuni comportamenti che associamo agli adolescenti non sono unici per gli umani".
Quindi in maniera ovviamente diversa, varrebbe lo stesso anche per i nostri amici a quattro zampe.
Fonte: The Guardian
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