mercoledì 5 luglio 2023

Tuffi in piscina? Addio abbronzatura!

 


Estate, tempo di vacanze, tuffi in acqua e l’immancabile tintarella che colora la nostra pelle dandogli quel gradevole effetto abbronzato. Ma se per molti l’abbronzatura è solo un effetto dell’estate, per molti la piacevole colorazione della pelle elargita dai raggi solari, è un vero e proprio cult da mostrare, segno tangibile che abbiamo fatto le vacanze al mare o in qualsiasi posto naturale dove è possibile abbronzarsi. Ne deriva, che se vogliamo evitare di perdere la tintarella, peggio ancora ridurci ad una inestetica abbronzatura a chiazze di tipo leopardato, occorre fare attenzione ad alcuni fattori.

Infatti, il bagno in piscina che siamo soliti affiancare al bagno in mare, per coloro che dispongono ovviamente della possibilità di nuotare in acque non marine, presenta il rischio di sbiancare la pelle, conferendo ad essa quel brutto sbiancamento non uniforme, appunto, a chiazze. La responsabilità di tutto ciò è ascrivibile al cloro che si immette nella piscina per tenere lontani germi patogeni. Inoltre, occorre ricordare che se si è in cura con alcuni farmaci, ma in particolar modo con chemioterapici anti cancro o con la stessa radioterapia, l’azione del cloro può amplificare, non solo lo sbiancamento della pelle, ma produrre delle forme di eritemi alla pelle, oltretutto aumentando la secchezza della cute e dei capelli che solitamente, anche in soggetti sani è una costante dei tuffi in piscina. Un motivo in più, almeno per i pazienti oncologici, per rivolgersi al proprio medico manifestando l’intenzione di nuotare in piscina. In linea di massima, per tutti, il cloro tende a creare secchezza e aridità cutanea, per un motivo riconducibile al cambiamento del PH dell’epidermide. Lo stesso elemento chimico tende anche a ridurre quella protezione naturale della pelle rappresentata dal film idrolipidico, con la conseguenza che, fino a quando si è in acqua siamo protetti da germi patogeni, fuori potremmo esserne più esposti. Sopratutto per coloro che svolgono attività agonistica in piscina converrebbe, prima di ogni tuffo, se precedentemente si è fatta attività fisica oppure quando si è sudati, fare una doccia, che andrebbe ripetuta anche dopo il nuoto in piscina.

Ciò per evitare quella reazione chimica che si determina con l’ammoniaca presente nel nostro sudore aggiunta al cloro e relativa formazione di cloramina, che è poi quel composto che amplifica l’irritazione della pelle a contatto col cloro. Se non si è nelle condizioni di disporre di una doccia prima del tuffo, l’indicazione migliore sarebbe quella di utilizzare delle creme lenitive che si oppongono agli effetti del cloro proteggendo la pelle dalle conseguenze di questa sostanza presente nelle piscine. Queste creme vengono applicate sulla pelle prima di entrare in acqua. Consultate il proprio medico o, in questo caso, lo stesso farmacista, per le indicazioni del caso.

Torniamo all’abbronzatura rovinata dal cloro

Avendo visto che il cloro esercita un’azione, anche in parte corrosiva sulla nostra pelle, ferme le precauzioni di cui sopra, è possibile che l’alternanza bagni in mare e bagni in piscina sbianchi l’abbronzatura scolorendola. Ma attenzione, se si vuole mantenere intatta l’abbronzatura bisogna fare attenzione anche ai detergenti utilizzati nelle docce, infatti, con bagno schiuma aggressivi il rischio di desquamare la pelle non è remoto, a danno, ovviamente, della tanto amata abbronzatura. Stesso effetto lo determina la sauna, per chi ha il coraggio di farsela d’estate e gli scrub corpo, che se è vero che esfolia la pelle asportando sia il sebo in eccesso che le cellule morte, vero è anche che asportano in parte l’abbronzatura. Quindi se amiamo il mare, ma non possiamo resistere alla piscina, magari perché trascorriamo le vacanze in un resort ed al contempo non vogliamo rovinarci la tanto agognata abbronzatura, prestiamo attenzione a come trattiamo la nostra pelle, prima e dopo un tuffo, dove l’acqua clorata è più blu!

Fonti dell’articolo

Sturgeon K, Schadler K, Muthukumaran G, Ding D, Bajulaiye A, Thomas NJ, Ferrari V, Ryeom S, Libonati JR3. Concomitant low-dose doxorubicin treatment and exercise. Am J Physiol Regul Integr Comp Physiol. 2014 Sep 15;307(6):R685-92. doi: 10.1152/ajpregu.00082.2014. Epub 2014 Jul 9.

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Gomà A, de Lluis R, Roca-Ferrer J, Lafuente J, Picado C. Respiratory, ocular and skin health in recreational and competitive swimmers: Beneficial effect of a new method to reduce chlorine oxidant derivatives. Environ Res. 2017 Jan;152:315-321. doi: 10.1016/j.envres.2016.10.030. Epub 2016 Nov 8.

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