Vitamina D e Sclerosi Multipla: È L'Ora di Smetterla di Chiamarla solo Vitamina!


Chi ci segue sa che dedichiamo un ampio spazio a lei, la Vitamina D. Potrebbe sembrare che la trattiamo come una primadonna, ma c'è un motivo ben preciso: non è una semplice vitamina. È un potente pre-ormone che per troppo tempo è stato relegato al solo ruolo di "amico delle ossa". E purtroppo, a giudicare dai fatti, per molti medici, una visione tanto ristretta su questa vitamina fa si che lo sia ancora.

Ma la scienza, per fortuna, non si ferma mai. Oggi sappiamo che la Vitamina D è un cardine per la salute immunitaria, un regolatore dell'infiammazione (quella non sempre cattiva, come abbiamo visto), un alleato prezioso nella prevenzione di alcuni tumori e un potente strumento contro le malattie autoimmuni.

Ecco perché non dovrebbe più stupirci il suo ruolo in patologie neurodegenerative come l'Alzheimer e il Parkinson, e perché un recente studio rivoluzionario ha acceso una nuova speranza anche per i pazienti affetti da Sclerosi Multipla, una grave malattia che unisce in sé i connotati di patologia neurodegenerativa e autoimmune.

Lo Studio D-Lay MS: Un faro nel buio

Una ricerca recente e molto promettente, pubblicata sul prestigioso Journal of American Medical Association (JAMA), ha esplorato il ruolo dell'integrazione di Vitamina D3 (Colecalciferolo) nella sindrome clinicamente isolata (CIS). Per chi non la conoscesse, la CIS è il primo "campanello d'allarme" che spesso precede la diagnosi di Sclerosi Multipla, una sorta di porta d'ingresso verso una malattia più complessa.

Lo studio ha coinvolto 303 pazienti con una diagnosi recente di CIS e, dato cruciale, con una carenza di Vitamina D. I partecipanti, divisi in due gruppi, sono stati seguiti per 24 mesi: un gruppo ha ricevuto un supplemento di 100.000 UI di Colecalciferolo ogni due settimane, l'altro un placebo. L'obiettivo era monitorare l'attività della malattia, misurata in termini di recidive e nuove lesioni.

I risultati rivoluzionari: la Vitamina D rallenta la malattia

I risultati hanno superato le aspettative, confermando che la Vitamina D ha un impatto significativo sulla progressione della malattia.

  • Riduzione dell'attività: Il gruppo trattato con Vitamina D ha mostrato una riduzione significativa dell'attività della malattia (60,3% contro 74,1% del gruppo placebo).

  • Tempo di progressione: Il tempo mediano prima che la malattia mostrasse segni di attività è quasi raddoppiato nel gruppo che assumeva il supplemento (432 giorni contro 224 giorni nel gruppo placebo).

  • Meno nuove lesioni: La comparsa di nuove lesioni cerebrali è stata nettamente inferiore nel gruppo trattato.

È un dato di onestà scientifica notare che non c'è stata una differenza significativa nel numero di recidive cliniche, ma la riduzione complessiva dell'attività di malattia e l'allungamento del tempo alla progressione sono risultati estremamente promettenti.

Il meccanismo d'azione: perché funziona?

Ma come agisce questo pre-ormone? La Vitamina D si lega a recettori presenti in varie cellule del sistema immunitario, agendo come un vero e proprio modulatore:

  • Regolazione immunitaria: Aiuta a prevenire che le cellule immunitarie attacchino erroneamente i tessuti del corpo, come avviene nella Sclerosi Multipla.

  • Azione antinfiammatoria: Riduce le citochine pro-infiammatorie, che sono i principali responsabili del danno alla mielina, la guaina protettiva dei nervi.

  • Neuroprotezione: Si ritiene che abbia un effetto protettivo diretto sulle cellule nervose, preservando la loro integrità.

Conclusioni: un alleato sicuro, ma non una pillola magica

Questo studio fornisce una solida evidenza che l'integrazione di Vitamina D, in pazienti con carenza, è una strategia sicura ed efficace per rallentare la progressione della malattia nei primi stadi. Non è una cura, ma un potente strumento terapeutico che, se utilizzato correttamente, può fare una differenza significativa nel decorso della malattia.

DISCLAIMER IMPORTANTE: le informazioni qui contenute sono a scopo puramente divulgativo e non intendono sostituire in alcun modo il parere di un medico specialista. La supplementazione di Vitamina D, specialmente ad alti dosaggi, deve essere sempre valutata e monitorata da un professionista. 


Fonte: JAMA ( Journal of American Medical Association ), 2025

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