L'errore comune che trasforma un rimedio naturale in un potenziale rischio per la salute.
Stress e ansia cronica sono i nemici più subdoli e, purtroppo, quanto mai protagonisti dei nostri tempi. Per porci ai ripari dai loro potenti attacchi, solitamente si corre agli ansiolitici. Se lasciamo da parte i farmaci di sintesi più impegnativi, come le Benzodiazepine e ci concentriamo sui rimedi naturali, fra questi spicca per maneggevolezza, efficacia e basse controindicazioni, la Passiflora Incarnata, quell’erba eccellente per spegnere l'iper-attivazione del sistema nervoso.
Ma attenzione: basse controindicazioni e pochi effetti collaterali non significano assenza totale. Visto che non di acqua fresca parliamo, è bene sapere che la Passiflora NON è innocua se stai già assumendo farmaci per l'ansia o il sonno. Sicuramente il vostro medico vi ha informato che l’interazione tra la Passiflora e i farmaci di sintesi, utilizzati contro l’ansia e/o lo stress a livello ormonale (il cortisolo), è potenzialmente pericolosa.
L'Interruttore Della Calma: Come Funziona La Passiflora
Per meglio comprendere il ruolo di questa pianta nel contrasto a manifestazioni patologiche come stress e ansia, dobbiamo sapere che la Passiflora agisce sul GABA (acido gamma-amminobutirrico). A differenza di altre piante che si "adattano" allo stress (come l'Ashwagandha, che modula il cortisolo), la Passiflora agisce sul sistema nervoso centrale come un vero e proprio "interruttore" della calma.
Il GABA è il freno del nostro cervello, e l’azione della Passiflora si concentra proprio qui. L’effetto finale è il rallentamento dell’attività nervosa che causa ansia, irrequietezza, pensieri ossessivi e insonnia. I composti attivi della Passiflora (principalmente i flavonoidi, come la vitexina) si legano ai recettori del GABA, potenziandone l'effetto.
Rilassamento Senza Stordimento: La sua azione è principalmente ansiolitica e sedativa leggera, il che la rende perfetta per l'ansia diurna, il nervosismo e i disturbi del sonno causati dal pensiero eccessivo. A differenza della Valeriana, ha un minor rischio di causare la fastidiosa sonnolenza residua al mattino.
La Passiflora è quindi un alleato potente e mirato, ma è proprio qui che il suo potere diventa una responsabilità.
La Controindicazione Numero Uno: Il Rischio Di Sommazione Farmacologica
Spesso si ricorre alla Passiflora dopo un passato con farmaci di sintesi (come le Benzodiazepine) proprio su indicazione dei medici, preoccupati dagli effetti collaterali e dai rischi di dipendenza di questi farmaci. Se da una parte il passaggio verso la sostanza naturale è positivo, non lo è quando il paziente, per nulla informato delle interazioni, decide di intervallare o, peggio, miscelare la Passiflora con le Benzodiazepine o altri sedativi. Questo è un rischio che non va per nulla sottovalutato.
Il Paradosso: La Passiflora, infatti, agendo sul GABA, svolge lo stesso identico meccanismo d'azione di una vasta gamma di farmaci di uso comune:
Ansiolitici e Benzodiazepine: Farmaci come Diazepam (Valium) o Alprazolam (Xanax) lavorano potenziando l'effetto del GABA.
Sonniferi e Sedativi: Molti farmaci per l'insonnia agiscono anch'essi sul sistema GABAergico.
Farmaci Antidepressivi (Cautela): Alcuni hanno effetti sedativi che possono sommarsi a quelli della Passiflora.
Quando si mescolano la Passiflora con uno qualsiasi di questi farmaci, non si ottiene un effetto "due in uno", ma un effetto di sommazione potenziale incontrollata.
Il Rischio Reale:
Sedazione Eccessiva: Si rischia un'eccessiva sonnolenza, stordimento, vertigini e perdita di coordinazione. Questo è pericolosissimo, soprattutto se si guida o si usano macchinari.
Imprevedibilità: Si rende imprevedibile l'effetto del farmaco principale, alterando la dose terapeutica stabilita dal medico. Si finisce per assumere l'equivalente di una dose troppo alta senza saperlo.
È un po’ lo stesso effetto altamente negativo e pericoloso che si ottiene miscelando alcol e Benzodiazepine. La cosa più rischiosa è che gli effetti collaterali sono individuali. Sovente qualcuno riferisce di aver miscelato sostanze di natura diversa e, al più, si è fatta una bella dormita. Alle stesse dosi e con le stesse sostanze, qualcun altro è finito in rianimazione. Ognuno di noi è diverso dall’altro, per cui state lontano da amici e parenti dal consiglio facile solo perché la loro esperienza non è stata devastante, mentre per voi potrebbe esserla. Ed evitiamo di pensare che la natura vi protegga dalle interazioni. Se una sostanza vegetale funziona a livello chimico (e la Passiflora funziona!), allora interferirà con la chimica del vostro corpo, farmaci inclusi. Non siete un laboratorio di chimica fai-da-te.
Passiflora E Infiammazione: Un'Alleanza Indiretta
Se la Passiflora non agisce direttamente sull'infiammazione come un FANS, perché è così importante per chi soffre di Psoriasi o altre condizioni croniche? La risposta è la qualità del sonno.
Il Circolo Vizioso: Lo stress cronico distrugge il sonno; la mancanza di sonno di qualità innalza i livelli di cortisolo e citochine infiammatorie. Poco sonno = più infiammazione.
La Soluzione Passiflora: Aiutando a calmare l'ansia e a indurre un riposo ristoratore, la Passiflora spezza il circolo vizioso. Un corpo che riposa bene ha più risorse per gestire l'infiammazione.
La Morale: La Fitoterapia È Terapia, Non Magia
L'approccio responsabile alla fitoterapia impone l'onestà: la Passiflora è un fantastico alleato contro l'ansia e l'insonnia nervosa. Ma il suo uso richiede la stessa cautela di un farmaco da banco.
La Regola D'Oro:
Non esiste alcun integratore, erba o radice che possa essere miscelato alla cieca con farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale (ansiolitici, antidepressivi, sonniferi). La consultazione con il medico o farmacista è la vostra polizza assicurativa.
Basta con l'esaltazione superficiale. La vera saggezza nella naturopatia è conoscerne la potenza e, soprattutto, rispettarne le controindicazioni.
V I S I T E:

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