martedì 3 gennaio 2012

Intolleranze alimentari: presto saranno solo un ricordo


Allergie e intolleranze alimentari, due situazioni patologiche che ben differiscono fra di loro ma che per quanto concerne per lo meno le intolleranze alimentari, presto potrebbero trovare le soluzioni sperate, ovvero, fra non molto potrebbero essere definitivamente debellate, almeno se gli studi scientifici in atto approderanno ai risultati sperati.

Per prima cosa però facciamo un dovuto distinguo fra allergie e  intolleranze alimentari.

Entrambe le condizioni sono, dose dipendente, ciò significa, che nel caso delle allergie, basta una dose anche infinitesimale dell’allergene per scatenare una crisi. Nel caso delle intolleranze, invece, la dose è del tutto individuale, ne deriva che soggetti intolleranti ad un alimento possono non manifestare alcun sintomo finchè la dose assunta stia sotto la soglia di sopportabilità individuale. Tuttavia, sia le allergie, che le stesse intolleranze, possono avere esiti infausti, ne deriva che sia gli allergici che gli intolleranti dovranno prestare massima attenzione a ciò cui vengono in contatto, atteso che in caso di crisi le manifestazioni avverse possono evolvere in breve tempo verso situazioni del tutto inaspettate e di difficile soluzione.

Tornando alle intolleranze e allo studio cui si faceva riferimento, seguendo il lavoro scientifico pubblicato sul Journal of Allergy and Clinical Immunology e messo a punto dall’Ospedale Burlo Garofolo di Trieste, scopriamo come presto sarà possibile eseguire un programma di desensibilizzazione alimentare nei confronti del latte e delle uova, alimenti che più di altri aprono la via ad intolleranze alimentari ed allergie.

Procedendo in tal senso si sarebbe infatti assistito all’evidenza rappresentata dal fatto che almeno 36 bambini su cento sottoposti al programma di desensibilizzazione potevano assumere serenamente tali alimenti includendoli nella loro dieta, fatto questo del tutto improponibile prima. Occorre segnalare che tali piccoli pazienti prima del trattamento rischiavano persino la vita ingerendo gli alimenti loro proibiti, in considerazione dei gravissimi episodi allergici manifestatisi con veri e propri shock anafilattici.Gli altri soggetti che si sono sottoposti al programma di desensibilizzazione, pari al 54% dei partecipanti, invece, pur non potendo contare su una guarigione completa, hanno beneficiato ugualmente di parte dei risultati ottenuti dal programma stesso, tant’è che tali pazienti possono oggi alimentarsi con latte e uova, dei quali risultavano intolleranti, purchè la quantità loro ingerita stia all’interno di una dose massima individuale prescritta dal medico.
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