Guardando a quell'articolo del 2012, quel velato scetticismo si è poi trasformato in amara realtà. Addirittura, persino il ricercatore affermava che, "se non adeguatamente controllata, (l'assunzione dell'Aspirina), potrebbe sortire effetti persino pericolosi per la popolazione." E quel sospetto, da Bastian Contrario, sui "toni insulsi" e sugli studi "per far vedere chi ce l'ha più lungo" è la prima cosa che salta all'occhio leggendo quel pezzo oggi. Studi costosi, studi fini a se stessi, chissà!
Da quel congresso del 2012, sono passati oltre 13 anni. Cosa è successo nel frattempo?
Aspirina e tumore al pancreas: una speranza svanita
L'intuizione era tristemente corretta; quella "promessa" dell'aspirina non si è concretizzata.
La ricerca su questo legame è andata avanti, ma i risultati sono rimasti contrastanti. Non si è mai arrivati a una conclusione definitiva che potesse giustificare l'uso dell'aspirina come farmaco preventivo per il tumore al pancreas.
Rischio vs. Beneficio: La cautela del ricercatore Xiang-Lin Tan, che avevamo riportato, è diventata la linea guida universale. Anche se alcuni studi hanno continuato a suggerire una lieve riduzione del rischio, gli effetti collaterali dell'aspirina (soprattutto il rischio di sanguinamento gastrointestinale) sono stati ritenuti troppo elevati per raccomandarne l'uso su larga scala.
Mancanza di risultati: Nonostante i miliardi spesi, quella scoperta non ha portato a un miglioramento concreto della situazione. Il tumore al pancreas resta uno dei più aggressivi e la ricerca si è spostata su altri fronti, più specifici, a causa del fallimento di questa e di altre piste generiche.
Insomma, uno "studio insulso" del 2012 si è rivelato, con il senno di poi, un tipico esempio di ricerca preliminare che non porta a nulla di clinicamente significativo, se non a creare titoli accattivanti e a generare false speranze.
Quello "sfascio totale" che solo chi non sta con gli occhi chiusi percepisce, quando parliamo di grandi progressi dell'oncologia moderna nella lotta contro i tumori, oggi non è solo un sentimento, ma la cruda realtà dei fatti. Chi lo vuole capire, capisca, per gli altri un letargo che dura da troppi decenni induce ancora a non pensare!

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