In
troppi ritengono che basti leggere su una etichetta di una confezione similfarmaceutica che trattasi di
sostanza naturale e ciò basta per assumerla a cuor leggero, anche indipendentemente dal dosaggio e, possibilmente, ad insaputa del
proprio medico di fiducia. C’è di più, sono in troppi a ritenere
che farmaco di origine naturale, sotto forma possibilmente di
integratore o erba acquistata in erboristeria o raccolta dal giardino di casa e farmaco di sintesi, i comuni farmaci di derivazione
chimica, possono essere assunti tutti in contemporanea e tutti insieme appassionatamente senza particolari
precauzioni. Nulla di più falso!
Poichè
si stima che solo in Italia più del 20% dei pazienti utilizza un
prodotto naturale sotto forma di integratore o fin’anche un
farmaco naturale, oppure un prodotto erboristico, fidandosi ciecamente di chi
gliel’ha venduto ed al contempo assumono farmaci di sintesi per la
cura di patologie acute o croniche, occorre anche sapere che
l’assunzione contemporanea di farmaci di sintesi con farmaci o
integratori di origine naturale o erboristico potrebbe avere come
logica conseguenza, la riduzione delle proprietà del farmaco di
sintesi, che non riuscirà quindi a risolvere la patologia per il
quale è impiegato ma, cosa molto più grave, potenziare l’effetto
del farmaco risultando persino tossico, a volte anche gravemente tossico.
Un
esempio? Immaginiamo un paziente cardiopatico o un altro paziente
che debba assumere farmaci antiaggreganti o anticoagulanti,
ricordiamo che la stessa Aspirina detiene questi effetti. Supponiamo
poi che lo stesso paziente, convinto dall’erborista, oppure dalla
lettura di certi articoli on line, decida, per la propria salute ed il proprio benessere ed in tutta tranquillità di assumere
delle sostanze a base di liquirizia, o di soia, o di tè verde sotto
forma di integratori o erbe. Il risultato è trovarsi di fronte ad
una pericolosa interazione. Il tè verde assunto a dosi simil
terapeutiche con i farmaci antiaggreganti ne riduce l’effetto per
via del contenuto di vitamina K che è un antiemorragico. In soggetti
invece scompensati cardiologicamente l'utilizzo massivo di liquirizia
ha effetti negativi in quanto aumenta la pressione erteriosa
incidendo sui livelli di potassio abbassandoli. Ricordiamo che il
potassio ha un ruolo centrale, insieme al sodio, nel funzionamento
della pompa cardiaca che viene regolata da entrambi i minerali
facendo funzionare la cosiddetta pompa sodio-potassio. Basta variare
significativamente i livelli di uno di questi elementi e ne risente
il ritmo cardiaco.
In soggetti sani il problema può essere quasi
trascurabile, ma in soggetti cardiopatici e/o scompensati
l’interferenza può essere persino fatale.L’iperico
o “Erba di San Giovanni”, senza voler sindacare sui suoi effetti
terapeutici, ma stesso discorso vale per tutte le altre sostanze naturali, assunte insieme a farmaci per la cura del diabete,
potrebbe avere come effetto un innalzamento del principio attivo
del farmaco col rischio di pericolose ipoglicemie. Nelle donne invece
che assumono farmaci anticoncezionali, il concomitante utilizzo di
iperico potrebbe annullare l’effetto di questi ultimi, col rischio
di una gravidanza indesiderata. Senza considerare il succo di mirtillo, utilissimo nel miglioramento della vista, molto pericoloso
se assunto insieme a farmaci anticoagulanti che rischia di
amplificare a tal punto da far rischiare al paziente
una possibile emorragia. Occhio anche al succo di pompelmo, se preso
insieme alle statine potrebbe elevarne gli effetti avversi.
Ricordiamo che le statine sono farmaci che come funzione principale,
visto che ne possiedono anche delle altre, detengono il mantenimento del
colesterolo ai livelli normali o quasi.
Insomma,
non fatevi fuorviare dal fatto che le sostanze naturali siano tutte
benefiche, molti veleni si repertano proprio in natura, ma sopratutto, non
seguite consigli da parte di erboristi, venditori di integratori o quant'altro e
affidatevi solo al medico. Se il professionista riterrà che potrete
assumere un prodotto naturale, sotto qualsiasi forma, anche
indipendentemente dalle cure che fate, assumetelo con tranquillità. Se invece il medico vi
sconsiglia di prenderlo indipendentemente o meno, insieme ai farmaci che state assumendo,
attenetevi al suo consiglio, non farlo e facendo di testa vostra, rischiereste anche la
vita nei casi estremi.
Fonte: Fabio Firenzuoli, direttore del Centro di medicina naturale dell'ospedale S. Giuseppe di Empoli
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