Siamo
sempre più consci dei pericoli cui si va incontro quando si soffre
di pressione alta. Uno dei rischi più subdoli è rappresentato dal
fatto che non controllando la pressione per lungo tempo certi che la
terapia assunta stia facendo effetto, si rischia di andare incontro a
gravi conseguenze. Ciò in considerazione del fatto che nessuna
terapia è infallibile è spesso dopo i primi miglioramenti si può
assistere a successivi peggioramenti risolvibili quasi sempre con aggiustamenti della posologia o, addirittura una modifica del
farmaco. Ma premesso tutto ciò, posto che la terapia funzioni, la
domanda che ci si fa è la seguente: conviene assumere il farmaco
antipertensivo la mattina al risveglio o la notte?
Un
team di ricercatori spagnoli di Vigo, a termine di uno studio, ha
concluso che i farmaci antipertensivi dovrebbero essere assunti la
notte. Il motivo è spiegato dall'evidenza che la pressione scende
durante la notte, ma spesso tale riduzione è minima per un iperteso,non assestandosi oltre il 10% della pressione massima. Si capisce
bene che per un soggetto che mantenga una pressione di 180/200 mm Hg
una diminuzione del 10% mantiene pur sempre un valore eccessivo e
pericoloso con un maggiore rischio di incorrere in eventi anche
mortali.
Lo
studio spagnolo ha coinvolto 2012 soggetti di entrambi i sessi tutti
affetti da ipertensione arteriosa, monitorati per sei anni. Tali
pazienti aveva un'età media di 53 anni. Da sottolineare il dato
secondo il quale nessuno dei partecipanti allo studio all'inizio del
trattamento soffriva di diabete mellito. Quest'ultimo punto è
entrato casualmente nel lavoro scientifico, avendo notato che
l'orario di assunzione del farmaco antipertensivo ha effetti anche
nell'insorgenza o meno del diabete mellito. I partecipanti sono stati
suddivisi in due gruppi, il primo assumeva il farmaco antipertensivo
al mattino, l'altro lo prendeva di notte.
Alla
fine dello studio, ovvero al sesto anno, quasi il 10% del numero di
partecipanti, 171 soggetti, ha sviluppato diabete mellito. Dopo
aggiustamento per circonferenza vita, glicemia a digiuno e pressione
media durante il sonno, coloro che avevano assunto i farmaci
antipertensivi di notte hanno presentato un rischio di diabete
mellito di tipo 2 inferiore del 57%. Un altro studio degli stessi
ricercatori spagnoli ha anche scoperto che le persone la cui
pressione arteriosa non si riduce in modo sostanziale durante la
notte avevano una maggiore probabilità di sviluppare diabete mellito
rispetto a quelli con un maggior calo pressorio durante il sonno. (
Xagena2015 )
Dunque
si è concluso che prendere il farmaco antipertensivo la notte
anzicchè di giorno riduce al meglio la pressione arteriosa e limita
la possibilità di andare incontro a diabete nei soggetti
predisposti. Resta un'ultima considerazione da fare. Lo studio si è
limitato a considerare quei farmaci antipertensivi che non
prevedevano l'assunzione di diuretici, in quest'ultimo caso infatti,
la necessità di alzarsi e andare ad urinare da parte del paziente
renderebbe la qualità del sonno del tutto scarsa.
Giuliano
Fonte:
Diabetologia, 2015 - Cardio2015 Endo2015 Farma2015
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