Si
è sempre dibattuto sulle proprietà della birra, sulle sue proprietà
organolettiche in particolare stigmatizzando
il
fatto che
a
fronte del
consumo ingente di questa bevanda tanto amata in tutto il mondo,
sorge
spontaneo chiedersi se chi
la consuma possa beneficiare dei benefici della birra oppure debba
fare i conti con i danni da essa derivante. Ma adesso parrebbe tutto
più chiaro.
Nutrition,
Metabolism and Cardiovascular Diseases che
si rifà ad lavoro scientifico
internazionale i
cui
dati sono
stati
ricavati dai ricercatori di università e istituti spagnoli, americani e
lussemburghesi e
italiani, per quest'ultimi
la
ricerca è stata capitanata da Giovanni
De Gaetano del
IRCSS
– Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed di
Pozzilli in provincia di Isernia. Non
è un caso che proprio in Italia, a livello scientifico vi sia grande
attenzione alla birra, se solo consideriamo come anche nel nostro
Paese vi sia stato negli anni un proliferare di aziende industriali
e artigianali produttrici di birra.
I
risultati degli studi
Secondo la vasta mole di riscontri avvenuti sulla birra, pare ormai certo che tale bevanda condivide con il vino rosso, altra bevanda tanto amata in Italia, le stesse proprietà organolettiche positive per la salute, anche se occorre sempre specificare che trattandosi di sostanze alcoliche è sempre necessario limitare le dosi orientativamente comprese in 66 cl per gli uomini e in circa 35 per le donne al giorno. Ciò al netto delle limitazioni personali derivanti da patologie, intolleranze o gravidanze. In tali dosi è ormai accertato che la birra, al pari del vino rosso, svolge azione protettiva dell'apparato cardiovascolare dei soggetti sani ed in alcuni soggetti già affetti da patologie a carico del cuore e dei vasi.
La
sostanza
che entra in gioco nel determinare gli effetti positivi della
bevanda, atteso
il basso contenuto alcolico mediamente il 4/5%, e lo Xantumolo, una
molecola polifenolica della famiglia dei flavonoidi derivanti dal
luppolo al punto che più luppolo è presente nella birra, più
manifeste sono le proprietà benefiche della bevanda e dunque, per
riconoscere quali sono le birre a più contenuto di luppolo dobbiamo
osservarne il sapore. Quelle più amare e che sviluppano una schiuma
più densa e persistente sono quelle a più contenuto di luppolo.
Lo
stesso Xantumolo ha ormai note proprietà antiinfiammatorie,
antiossidanti, disintossicanti
e addirittura vi sarebbe un'importante
evidenza scientifica che intravede nei costituenti principali della
birra anche un effetto preventivo nei confronti dei tumori.
Uno
studio sovrapposto sulla birra avrebbe persino
evidenziato che le sostanze presenti nella birra avrebbero effetti
benefici a livello del sistema nervoso prevenendo quelle malattie
neurodegenerative che alla lunga arrecano temibili patologie quali
Parkinson e Alzheimer. Sia chiaro… Con questo non si vuol dire che
bere birra significa non ammalarsi anche stando all'interno delle
doti consentite di cui sopra, significa invece che nel quadro di
un'alimentazione possibilmente sana, la bevanda, al pari del vino
rosso partecipa al benessere della persona con un'ultima
precisazione. L'eccesso del consumo della bevanda non solo induce
l'ubriachezza al pari del vino, ma annulla gli effetti benefici e
apre la strada a gravi patologie a carico del sistema nervoso,
dell'apparato digerente e del fegato con il manifestarsi di gravi
patologie epatiche, quasi
sempre dagli esiti estremi.
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