Purtroppo
la scienza non è ancora in grado di trovare una soluzione terapeutica all'autismo e tutto ciò perché non è ancora stata
stabilita la causa che genera tale disturbo. Tuttavia con un
approccio precoce, aggiunto a quanto oggi la medicina è
pur sempre in grado di fare, è possibile agire affinché l'autismo
possa riflettersi in modo meno grave nel soggetto che ne soffre?
Probabilmente
qualcosa si può fare, resta da stabilire cosa e di che tipo di
approccio si parla se ad esempio derivante dall'uso
di sostanze per lo più naturali considerate quali presidi
di livello secondario e comunque complementare che per lo meno
riescono ad incidere su alcuni aspetti della malattia, senza
ovviamente modificarne radicalmente il suo decorso. Le sostanze
naturali utilizzate, spesso associate ad un'apposita dieta,
comprendono anche
l'utilizzo della melatonina. Tale sostanza agisce sul sonno dei
soggetti autistici che spesso viene turbato proprio dalla malattia.
La melatonina che viene prodotta nel nostro cervello, viene ricavata
partendo da un amminoacido, il triptofano. Tale sostanza naturale è
stata studiata su
diversi pazienti mediante studi realizzati nel periodo 2010/2011 e le
conclusioni sono state
interessanti, avendo constatato che i soggetti affetti da autismo
assistevano
ad
una durata del sonno aumentata di 73 minuti diminuendo anche di oltre
un'ora lo stato di veglia-sonno. Oltretutto, parliamo di una sostanza
naturale che somministrata nel giusto modo è quasi del tutto scevra
da effetti collaterali.
Solo in qualche caso si è manifestata una
lieve sonnolenza,
incontinenza, mal di testa, vertigini, calo pressorio o della
concentrazione del glucosio nel sangue. Tutti
effetti però
sono scomparsi con l'interruzione della terapia. Gli studi tuttavia
non sono ancora in grado di stabilire se il
trattamento
possa continuare a dare giovamento nel tempo in quanto gli studi
scientifici non sono ancora stati completati.
Il
ruolo degli Omega 3
Nei
disturbi
dello spettro autistico (ASD) pare si possa beneficiare dell'apporto
di Omega 3, gli ormai noti acidi grassi contro i radicali liberi con
note proprietà neuro protettive, come dimostrerebbe uno studio clinico realizzato circa 5 anni fa.
Nello
studio si evidenziava come i soggetti affetti da ASD spesso sono
carenti proprio di questi acidi grassi la
cui presenza potrebbe
apportare benefici al riparo da
effetti collaterali. Che tipo di benefici gli Omega 3 apporterebbero
tuttavia
non
è del tutto chiaro, ma il semplice fatto che i pazienti affetti dal
disturbo ne sono privi o quasi, farebbe propendere che in attesa di
conoscere meglio il ruolo di questi acidi grassi nei pazienti affetti
da ASD, la loro somministrazione potrebbe
essere indicata.
Il
ruolo dei probiotici
Nei
pazienti affetti da ASD purtroppo i probiotici, microrganismi
non patogeni presenti negli alimenti o aggiunti ad essi,
non sembrano
avere effetti benefici. Lo dimostrerebbe uno studio scientifico dello scorso anno. In
passato si riteneva che i probiotici potessero
alleviare il nervosismo dei bambini, diminuire i capricci e
controllare alcuni comportamenti ossessivi. All’inefficacia si
aggiunga il fatto che nessuno degli studi preso in esame si è
soffermato sugli effetti collaterali, che tuttavia sono stati
registrati in soggetti non ASD ma con gravi problemi di salute in
cui hanno provocato delle infezioni.
Secretina
E'
una sostanza che produciamo spontaneamente nel nostro organismo. La secretina è
stata anche immaginata come un neurotrasmettitore fatto questo che
faceva pensare ad un ruolo benefico nei confronti della malattia. Ma
uno studio su 900 bambini effettuato nel 2012 avrebbe dimostrato
l'inefficacia dell'ormone. Così come non si è ancora in grado di
stabilire l'efficacia della Vitamina B6 e del Magnesio, stante il
fatto che gli studi fino adesso condotti non
hanno dato i risultati sperati e comunque parrebbe ancora presto per
poter dimostrare l'eventuale efficacia di queste sostanze.
E
se a peggiorare l'autismo vi fosse la concentrazione di metalli pesanti
nel sangue?
Anche
questa è un'ipotesi che si è percorsa per lungo tempo, immaginando
che la concentrazione di metalli pesanti nei liquidi corporei potesse
conclamare la malattia e a seguito di ciò si è fatto uso di
sostanze chelanti su 77 bambini per constatare
se tale trattamento fosse d'aiuto a questi piccoli pazienti. Lo
studio conclusosi lo scorso anno ha purtroppo evidenziato
che l'utilizzo di sostanze chelanti non
solo
non serve
a migliorare i sintomi dell’autismo, ma
addirittura il ricorso a certi farmaci in grado di chelare i metalli
pesanti hanno effetti collaterali persino pericolosi, fino
a determinarne la morte dei
pazienti. Il
farmaco utilizzato è l’Acido di-mercaptosuccinico (DMSA)
Le
diete prive di caseina e di glutine e non solo
Gli
studi fatti in tale direzione, privando di caseina, la proteina di
latte e formaggi, l'alimentazione dei soggetti affetti da ASD e di
glutine gli stessi pazienti, non solo non sortiva benefici, ma nello
studio effettuato nel 2008 si è evidenziato che i piccoli che si
sottoponevano a tali diete soffrivano poi di malnutrizione. Le diete
ketogeniche, ovvero ricche di grassi, se da un lato sembra abbiano un
ruolo nel ridurre gli attacchi epilettici, dall'altro pare non avere
effetto sui pazienti affetti da ASD anche su eventuali manifestazioni
neurologiche di quest'ultimi che qualcuno aveva associato alle
manifestazioni epilettiche di soggetti non affetti da autismo. Lo
studio è tuttavia recente essendo stato pubblicato nei primi mesi di
quest'anno.
L'agopuntura
e la musicoterapia
Sull'agopunturaci si rifà ad uno studio del 2012 . Se
è vero che non è possibile stabilire con certezza l'efficacia di
tale pratica, tuttavia lo studio non parrebbe avere effetti negativi,
se qualche effetto positivo si sarebbe evidenziato non è possibile
catalogarlo in modo preciso perché le prove finali non consentono di
trarre conclusioni certe. Più certa sembra l'efficacia della
musicoterapia in grado di favorire le relazioni fra soggetti affetti
da ASD. Lo
dimostrerebbe
uno studio condotto da Cochrane
nel 2014 che
coinvolge 165 partecipanti, al
punto che si aspetta di estendere lo studio su una moltitudine più
nutrita di partecipanti al fine di stigmatizzare gli effetti positivi
della musicoterapia.
La
camera iperbarica
Seda un lato uno studio del 2009 aveva
sviolinato sulle proprietà indotte dall'ossigeno, il tutto si è
rivelato del tutto falso da un controstudio dello scorso anno e
secondo l'
Undersea and Hyperbaric Medical Society, sottoporre
i piccoli pazienti alla camera iperbarica potrebbe essere nocivo al
loro apparato respiratorio a causa dei traumi che si originerebbero
dalla pressione dell'ossigeno.
Conclusioni
Se
è vero che di fronte ad una malattia cui la scienza ancora non ha
posto rimedio si aprono scenari dovuti più alla speranza di una cura
o un metodo che per lo meno lenisca i disturbi più
penosi derivanti
dalla malattia stessa, non è accettabile che si sottopongano i
pazienti a metodi o sistemi alternativi più dettati dal desiderio di
far qualcosa ma senza valutare che spesso le vie ricercate sono
impervie e non sempre prive di rischio. Nel
caso di tutti
gli approcci complementari più
comunemente proposti
contro
l’autismo, solo la melatonina o la musicoterapia potrebbero essere
validi metodi. Tutto
il resto o è privo di significato, quando non addirittura dannoso,
oppure i dati in possesso sono così limitati da renderli privi di
riscontro scientifico adeguato.
Giuliano
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