mercoledì 18 maggio 2016

Autismo: le terapie alternative che possono far bene e quelle no




Purtroppo la scienza non è ancora in grado di trovare una soluzione terapeutica all'autismo e tutto ciò perché non è ancora stata stabilita la causa che genera tale disturbo. Tuttavia con un approccio precoce, aggiunto a quanto oggi la medicina è pur sempre in grado di fare, è possibile agire affinché l'autismo possa riflettersi in modo meno grave nel soggetto che ne soffre?


Probabilmente qualcosa si può fare, resta da stabilire cosa e di che tipo di approccio si parla se ad esempio derivante dall'uso di sostanze per lo più naturali considerate quali presidi di livello secondario e comunque complementare che per lo meno riescono ad incidere su alcuni aspetti della malattia, senza ovviamente modificarne radicalmente il suo decorso. Le sostanze naturali utilizzate, spesso associate ad un'apposita dieta, comprendono anche l'utilizzo della melatonina. Tale sostanza agisce sul sonno dei soggetti autistici che spesso viene turbato proprio dalla malattia. La melatonina che viene prodotta nel nostro cervello, viene ricavata partendo da un amminoacido, il triptofano. Tale sostanza naturale è stata studiata su diversi pazienti mediante studi realizzati nel periodo 2010/2011 e le conclusioni sono state interessanti, avendo constatato che i soggetti affetti da autismo assistevano ad una durata del sonno aumentata di 73 minuti diminuendo anche di oltre un'ora lo stato di veglia-sonno. Oltretutto, parliamo di una sostanza naturale che somministrata nel giusto modo è quasi del tutto scevra da effetti collaterali. 

Solo in qualche caso si è manifestata una lieve sonnolenza, incontinenza, mal di testa, vertigini, calo pressorio o della concentrazione del glucosio nel sangue. Tutti effetti però sono scomparsi con l'interruzione della terapia. Gli studi tuttavia non sono ancora in grado di stabilire se il trattamento possa continuare a dare giovamento nel tempo in quanto gli studi scientifici non sono ancora stati completati.

Il ruolo degli Omega 3

Nei disturbi dello spettro autistico (ASD) pare si possa beneficiare dell'apporto di Omega 3, gli ormai noti acidi grassi contro i radicali liberi con note proprietà neuro protettive, come dimostrerebbe uno studio clinico realizzato circa 5 anni fa.

Nello studio si evidenziava come i soggetti affetti da ASD spesso sono carenti proprio di questi acidi grassi la cui presenza potrebbe apportare benefici al riparo da effetti collaterali. Che tipo di benefici gli Omega 3 apporterebbero tuttavia non è del tutto chiaro, ma il semplice fatto che i pazienti affetti dal disturbo ne sono privi o quasi, farebbe propendere che in attesa di conoscere meglio il ruolo di questi acidi grassi nei pazienti affetti da ASD, la loro somministrazione potrebbe essere indicata.

Il ruolo dei probiotici

Nei pazienti affetti da ASD purtroppo i probiotici, microrganismi non patogeni presenti negli alimenti o aggiunti ad essi, non sembrano avere effetti benefici. Lo dimostrerebbe uno studio scientifico dello scorso annoIn passato si riteneva che i probiotici potessero alleviare il nervosismo dei bambini, diminuire i capricci e controllare alcuni comportamenti ossessivi. All’inefficacia si aggiunga il fatto che nessuno degli studi preso in esame si è soffermato sugli effetti collaterali, che tuttavia sono stati registrati in soggetti non ASD ma con gravi problemi di salute in cui hanno provocato delle infezioni.

Secretina

E' una sostanza che produciamo spontaneamente nel nostro organismo. La secretina è stata anche immaginata come un neurotrasmettitore fatto questo che faceva pensare ad un ruolo benefico nei confronti della malattia. Ma uno studio su 900 bambini effettuato nel 2012 avrebbe dimostrato l'inefficacia dell'ormone. Così come non si è ancora in grado di stabilire l'efficacia della Vitamina B6 e del Magnesio, stante il fatto che gli studi fino adesso condotti non hanno dato i risultati sperati e comunque parrebbe ancora presto per poter dimostrare l'eventuale efficacia di queste sostanze.
 
E se a peggiorare l'autismo vi fosse la concentrazione di metalli pesanti nel sangue?

Anche questa è un'ipotesi che si è percorsa per lungo tempo, immaginando che la concentrazione di metalli pesanti nei liquidi corporei potesse conclamare la malattia e a seguito di ciò si è fatto uso di sostanze chelanti su 77 bambini per constatare se tale trattamento fosse d'aiuto a questi piccoli pazienti. Lo studio conclusosi lo scorso anno ha purtroppo evidenziato che l'utilizzo di sostanze chelanti non solo non serve a migliorare i sintomi dell’autismo, ma addirittura il ricorso a certi farmaci in grado di chelare i metalli pesanti hanno effetti collaterali persino pericolosi, fino a determinarne la morte dei pazienti. Il farmaco utilizzato è l’Acido di-mercaptosuccinico (DMSA)

Le diete prive di caseina e di glutine e non solo

Gli studi fatti in tale direzione, privando di caseina, la proteina di latte e formaggi, l'alimentazione dei soggetti affetti da ASD e di glutine gli stessi pazienti, non solo non sortiva benefici, ma nello studio effettuato nel 2008 si è evidenziato che i piccoli che si sottoponevano a tali diete soffrivano poi di malnutrizione. Le diete ketogeniche, ovvero ricche di grassi, se da un lato sembra abbiano un ruolo nel ridurre gli attacchi epilettici, dall'altro pare non avere effetto sui pazienti affetti da ASD anche su eventuali manifestazioni neurologiche di quest'ultimi che qualcuno aveva associato alle manifestazioni epilettiche di soggetti non affetti da autismo. Lo studio è tuttavia recente essendo stato pubblicato nei primi mesi di quest'anno.

L'agopuntura e la musicoterapia

Sull'agopunturaci si rifà ad uno studio del 2012 Se è vero che non è possibile stabilire con certezza l'efficacia di tale pratica, tuttavia lo studio non parrebbe avere effetti negativi, se qualche effetto positivo si sarebbe evidenziato non è possibile catalogarlo in modo preciso perché le prove finali non consentono di trarre conclusioni certe. Più certa sembra l'efficacia della musicoterapia in grado di favorire le relazioni fra soggetti affetti da ASD. Lo dimostrerebbe uno studio condotto da Cochrane nel 2014  che coinvolge 165 partecipanti, al punto che si aspetta di estendere lo studio su una moltitudine più nutrita di partecipanti al fine di stigmatizzare gli effetti positivi della musicoterapia.

La camera iperbarica

Seda un lato uno studio del 2009  aveva sviolinato sulle proprietà indotte dall'ossigeno, il tutto si è rivelato del tutto falso da un controstudio dello scorso anno e secondo l' Undersea and Hyperbaric Medical Society, sottoporre i piccoli pazienti alla camera iperbarica potrebbe essere nocivo al loro apparato respiratorio a causa dei traumi che si originerebbero dalla pressione dell'ossigeno.

Conclusioni

Se è vero che di fronte ad una malattia cui la scienza ancora non ha posto rimedio si aprono scenari dovuti più alla speranza di una cura o un metodo che per lo meno lenisca i disturbi più penosi derivanti dalla malattia stessa, non è accettabile che si sottopongano i pazienti a metodi o sistemi alternativi più dettati dal desiderio di far qualcosa ma senza valutare che spesso le vie ricercate sono impervie e non sempre prive di rischio. Nel caso di tutti gli approcci complementari più comunemente proposti contro l’autismo, solo la melatonina o la musicoterapia potrebbero essere validi metodi. Tutto il resto o è privo di significato, quando non addirittura dannoso, oppure i dati in possesso sono così limitati da renderli privi di riscontro scientifico adeguato.

Giuliano
 

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