Che
i bambini facciano i capricci per andare a scuola adducendo il mal di pancia
come la ragione per sottrarsi ai propri doveri, è un fatto noto, ma è forse un
po’ meno noto che i bambini vanno incontro, eccome, a disturbi digestivi di
diversa natura, anche se la maggior parte delle volte gli episodi gastrointestinali
dei piccoli si risolvono in breve tempo senza particolari problemi. Ma l’alta
casistica di patologie gastroenteriche dei piccoli dovrà abituare da una parte
i genitori a non trascurare mai alcuna patologia e, nello specifico, quelle a
carico del digerente e dall’altra, indurre i bambini a dire sempre la verità
sul proprio stato fisico per evitare, quando serve, di non essere presi sul
serio dagli adulti. Tale premessa c’entra poco con quello che è definito un
vero e proprio “boom”di gastroenteriti stagionali in pediatria, per la semplice
ragione che tali patologie sono così violente che lo stato fisico del bambino
risulta tanto provato da non poter minimamente rischiare di confondere la
malattia con i capricci del bambino.
Parliamo
di una infezione virale che riguarda una popolazione di bambini estesissima in
tutto il mondo e che spesso si somma alle epidemie influenzali che a volte si
riverberano anche a livello intestinale con conseguenze che nei piccoli possono
avere esiti qualche volta persino estremi. Tali esiti infausti non sono tanto
dovuti all’aggressività del virus, di norma si parla di Rotavirus, semmai alla
disidratazione cui va incontro il piccolo a seguito del vomito, della sudorazione
profusa causata dalla febbre e dallo stato di agitazione del piccolo e della
diarrea. Poiché i bambini, come del resto anche gli anziani, per altri motivi,
sono particolarmente sensibili ad un’ abbassamento della quota di liquidi nell’organismo,
al punto di rischiare di morire quando tale stato perdura per qualche ora, i
genitori dovranno prestare la massima attenzione a qui casi dove la
sintomatologia della gastroenterite, come detto, vomito, diarrea, spesso
febbre, non si arresti immediatamente, in questi casi, la visita ad un pronto
soccorso pediatrico è la cosa più sensata da farsi, proprio per ripristinare
quei liquidi persi e riportare la situazione alla normalità.
"Il rotavirus –
spiega Carlo Giaquinto, responsabile del Servizio di Malattie Infettive pediatriche del Dipartimento di Pediatria di Padova – è la causa più comune di
gastroenterite grave nei neonati e nei bambini piccoli di tutto il mondo. Colpisce
praticamente tutti i piccoli entro i primi 5 anni, con episodi ripetuti di
diarrea e vomito, ed è la causa più frequente di ricovero nell’infanzia. Se vogliamo
tradurre queste prime considerazioni in numeri, ogni anno in Europa si verificano
3,6 milioni di episodi dovuti a rotavirus nei 23,6 milioni di bambini sotto i 5
anni di età. In Italia questo significa che interessa oltre 400.000
bambini".
"Il virus – aggiunge Giovanni Gabutti Ordinario di Igiene
all'Università di Ferrara – è molto contagioso, si trasmette con grande
facilità e può sopravvivere a lungo nell’ambiente.Nella stagione invernale poi
si può confondere con una normale dissenteria, mentre invece è particolarmente
aggressivo". Attualmente – dice ancora Giaquinto - sono due i vaccini a
nostra disposizione, da somministrare in due o tre dosi a seconda del tipo. Il
grosso vantaggio dei vaccini antirotavirus è la via di somministrazione: a differenza
degli altri vaccini che sono iniettivi, questi si prendono come un fermento lattico,
per via orale. La loro efficacia e il profilo di sicurezza sono state dimostrate
da numerosi studi clinici che hanno coinvolto per ciascun vaccino almeno 60.000
neonati". Questi trial hanno dimostrato che la somministrazione nei primi
sei mesi di vita ha avuto un’efficacia di oltre il 90% contro i casi più gravi
di gastroenterite da rotavirus.
"La vaccinazione – conclude Giaquinto - è l’unica misura in
grado di agire in modo significativo sull’incidenza globale della
gastroenterite da rotavirus. Evitando la maggior parte delle forme gravi, nella
realtà italiana e dei Paesi industrializzati può presentare vantaggi per la
qualità della vita del bambino e dei familiari.
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