Acquistare un farmaco on line è da pazzi ed è curioso persino cercare di capire chi lo fa che, se da una parte esige sicurezza, pulizia e rigore all'interno di una farmacia tradizionale, una volta davanti al proprio pc, si fida ciecamente dei farmaci venduti via web che non solo non possono garantire nulla, perchè nessuno li prescrive, ma addirittura, mettono a repentaglio la salute di chi li assume!
Questo perchè, secondo un recente studio effettuato da Mipharm col titolo «Le Minacce alla qualità del Farmaco», sarebbe emerso che un farmaco su due acquistato tramite il web è contraffatto. Cosa significa ciò? significa che nel prodotto commercializzato può mancare del tutto il principio attivo e, dunque, non avere alcun effetto sulla cura per il quale il prodotto è autorizzato. Potrebbe anche verificarsi che lo pseudo farmaco detenga una quantità ridotta di principio attivo ed anche in questo casi si rivelerebbe inutile. Peggio ancora, semmai le prime due situazioni fossero trascurabili, lo pseudo farmaco potrebbe detenere altre sostanze diverse da quelle dichiarate nel foglietto illustrativo, con l'aggravante che tali sostanze potrebbero essere state prodotte in condizioni precarie, trasportate in condizioni estreme, per non contare che imbattersi in una sostanza del tutto ignota, può rivelarsi persino mortale! Eppure il mercato dei farmaci on line è sempre fiorente. Sarà per l'imbecillità di chi acquista tali prodotti? decisamente si!
Poichè il fenomeno è diffuso e cresce seguendo lo sviluppo
gigantesco della rete, la Commissione Igiene e Sanità del Senato ha voluto vederci chiaro all'interno di questo preoccupante e increscioso fenomeno che può, oltretutto, coinvolgere anche i minori e per farlo, ha avviato un'indagine conoscitiva sul fenomeno della contraffazione e dell'e- commerce farmaceutico, cui è seguita una mozione sottoscritta da 80 senatori di maggioranza e opposizione per conferire maggior forza e autorevolezza alle proposte dell'indagine stessa.
"Proposte che - ha detto il senatore Luigi D'Ambrosio Lettieri (Pdl), segretario della Commissione e relatore dell'indagine - comprendono: l'evoluzione della normativa in ambito internazionale, con sostegno alla convenzione che introduce il reato di 'crimine farmaceutico'; il potenziamentoe il coordinamento delle azioni di contrasto al fenomeno, attraverso la sinergia tra i diversi soggetti istituzionali coinvolti; il riconoscimento legislativo perImpact-Italia (la task force anticontraffazione composta da Aifa, Iss, ministero della Salute, Nas insieme ad altre istituzioni interessate a questo fenomeno, come il ministero dell'Interno, l'Agenzia delle dogane e il ministero dello Sviluppo economico); il coordinamento nazionale delle attività investigative, la certificazione dei siti e programmi di informazione alla collettività".
Tutto giusto, siamo d'accordo. Ma la domanda nasce spontanea. Possibile che il cittadino continua a non sapersi regolare da solo imponendosi di non acquistare mai e per nessuna ragione un farmaco on line?
In effetti per la salute non bisogna assolutamente cercare risparmi fai da te. Spesso ci sono i farmaci generici che consentono già di risparmiare qualcosina, non vedo perché andare a rischiare con farmaci di cui non si sa nemmeno la provenienza!
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