Le mamme che allattano sanno
bene di che si parla, basti pensare al fatto che di fronte ad una qualsivoglia
malattia che le riguardi, nella necessità di dover assumere farmaci per
curarla, il primo atteggiamento compiuto dalla mamma è quello di sospendere del
tutto l’allattamento ricorrendo al latte artificiale per il proprio piccolo. Ma
è sensato tutto ciò? Prima di ogni altra considerazione però, è d'obbligo un'avvertenza. Nessun farmaco va assunto senza aver prima interpellato il proprio medico, così come, durante l'allattamento solo il medico di famiglia e/o il pediatra sapranno fornire alla mamma le risposte giuste e, dunque, invitiamo tutte le donne che allattano e che sono costrette ad assumere farmaci, a rivolgersi al proprio medico. Premesso ciò, vediamo cosa dice la scienza a proposito dei farmaci che si possono assumere e quelli da escludersi nel corso della lattazione.
Prima di rispondere alla
domanda, occorre ricordare che, di norma, non esistono farmaci che passano e farmaci che non passano nel latte materno. Chi ancora ritiene che ci sono
molecole che, chissà per quale ragione non giungano al bambino si sbagliano, perché,
al di là di qualche molecola in particolare, semmai si tratta di stabilire la
quantità di farmaco che il piccolo riesce ad assumere, atteso che tali
quantità, la maggior parte delle volte sono davvero minime. Già da questa prima
constatazione si potrebbe concludere che quasi sempre la patologia che ha
interessato la mamma andrebbe curata senza sospendere l’allattamento. Ma anche in questo modo
offriremmo una chiave di lettura sbagliata a proposito della necessità di
interrompere l’allattamento di fronte all’esigenza della madre di curarsi con i
farmaci. Occorre dire che dovrà essere sempre il medico interpellato a decidere
il modo più corretto di agire e, semmai, allo stesso medico resta la scelta di
variare il farmaco in base all’esigenza del bambino e della madre.
A sommare apprensione su apprensione, si aggiunge nella mamma il pensiero dell’eventuale rischio di
contagio di quelle malattie infettive in genere e quale patologia, se non
l’influenza, è quella che impensierisce maggiormente la madre. Anche di fronte
a questa malattia il primo atteggiamento istintivo della madre, nel tentativo
di proteggere il proprio piccolo, è rappresentato dalla sospensione
dell’allattamento, colpevole, sempre secondo la madre, di contagiare il
bambino. Anche questa è una condotta poco sensata. In primis perché se contagio
dovrà esserci questo si avrà anche grazie alle normali attenzioni che la mamma
dedica al piccolo, le carezze, i baci, lo stesso respiro, situazioni queste che
incidono ai fini della trasmissione della malattia, più della somministrazione
del latte. Oltretutto, quando la madre si accorge di essere incorsa
nell’influenza ha di fatto già contagiato il bambino.
Antibiotici si antibiotici
no?
Quando si parla di
antibiotici, chissà perché, la donna in allattamento si allarma, riscoprendo in
questi farmaci dei potenziali e gravissimi pericoli per il bambino. Eppure,
oggi ben si sa, che gli stessi antibiotici che il bambino userebbe per curarsi
possono, ovviamente, essere utilizzati dalla madre. Basti pensare
all’Amossicillina. Ne deriva che al contrario di quanto si creda, sono
pochissimi gli antibiotici che è preferibile che la donna non usi durante
l’allattamento e non il contrario. Ovviamente, ancor di più in quest’evenienza,
dovrà essere il proprio medico a consigliare la scelta riguardo al farmaco più
efficace e sicuro. Bisogna infine ricordare che le precauzioni a proposito
della scelta dell’antibiotico da utilizzarsi, sono uguali a quelle che la madre
aveva osservato durante la gravidanza. Tuttavia è necessario sottolineare che
riguardo al farmaco utilizzato bisogna considerare anche lo stato di salute del
bambino in allattamento, ma anche in questo caso, la scelta dell’antibiotico è
subordinata allo stato di organi quali il fegato ed i reni, in primis, alla
stregua di quanto si farebbe con un adulto.
Farmaci sicuramente adatti
durante l’allattamento
Il Paracetamolo, ovvero, la Tachipirina ,
l’Aspirina, sia pure a basse dosi e per periodi di tempo poco prolungati,
possono assumersi durante l’allattamento. Così come è possibile per la madre
assumere piccole dosi di alcol, onde evitare di ubriacare il bambino! Per
quanto concerne i farmaci antipertensivi, antiepilettici, così come il
cortisone, oppure quelle sostanze farmacologiche utilizzate per la cura
della tiroide, da ricordare che tali farmaci sono assumibili dalla madre, previo consiglio
da parte del medico che stabilirà le esatte dosi e la molecola più congeniale.
Stessa cosa per quanto riguarda i Fans, ovvero, gli antinfiammatori non
steroidei.
Durante l’allattamento non
vi sono grosse limitazioni anche per quanto riguarda farmaci
somministrati per via topica, pomate, creme, unguenti, gel, così come è
possibile per la mamma continuare ad applicare colliri, o farmaci assumibili per
via nasale. E, anche dopo un intervento
chirurgico, che abbia richiesto la narcosi, la dona può riprendere
l’allattamento al seno appena ne abbia la possibilità di farlo.
Importante menzione per
i farmaci quali l’eparina e l’insulina. Tali molecole non passano nel latte e
se anche ciò accadesse verrebbero degradate dall’apparato digerente del
bambino, tant’è che è noto il limite di queste sostanze ai fini dell’impiego
terapeutico, lo dimostra il fatto che l’unica somministrazione possibile è quella inniettiva.
L’allattamento è possibile continuarlo anche nel caso in cui la madre si sia
sottoposta a vaccini contro il virus dell’epatite A e B e della rosolia.
Possibile continuare l’allattamento quando la madre si sia sottoposta a
radiazioni X, Tac e Risonanza magnetica. Tuttavia, le mamme in allattamento
dovranno comunicare tempestivamente la loro particolare contingenza legata al
bambino.
Sospensione
dell’allattamento
La madre dovrà
sospendere l’allattamento al seno se affetta da virus HIV. Tale decisione è
solo di origine precauzionale in assenza di tutta una letteratura nel merito
che fornisca dati certi circa le eventuali controindicazioni per il bambino. Così
come non dovrà allattare la madre che viene sottoposta a scintigrafia tiroidea
a causa del fatto che lo iodio radioattivo finisce sicuramente nel latte
materno.
Farmaci in cui la
sospensione all’allattamento al seno è quasi assoluta
Di fronte all’assunzione di
farmaci quali chemioterapici antiblastici, ciclofosfamide, Metotrexhate, solo
per citarne due, oppure alcaloidi dell’ergot, quali la bromocrriptina,
l’ergotamina, anche in questo caso, solo per citarne due, ricordando che
parliamo di farmaci utilizzati contro l’emicrania per il ruolo esercitato da
parte di queste sostanze che agiscono come potenti vasocostrittori, così come è
buona norma evitare di allattare quando si assumono contraccettivi orali.
Insomma, di fronte alla necessità
di assumere un farmaco durante l’allattamento al seno, la donna dovrà chiedere
al proprio medico quale sia la miglior condotta da seguire. In linea di massima
però, al di là di qualche categoria farmacologica specifica o di qualche
particolare malattia, ciò che si dovrà considerare di fronte alla necessità di
assumere un farmaco durante l’allattamento, dovrà partire dalla domanda, fa più
male al bambino il farmaco che sto utilizzando o la malattia che sto trascurando
di curare?
Nessun commento:
Posta un commento
Ti preghiamo di inserire sempre almeno il tuo nome di battesimo in ogni commento