Quando si parla di
depressione si tende a fare una grande confusione su quella che, prima ancora
di essere contraddistinta come uno stato d’animo mutato in peggio e, dunque,
costellato da tristezza e svogliatezza, è prima di tutto una malattia
importante mentale, da curare immediatamente.
Ma a rendere ancora più
complicato l’approccio a questa patologia mentale, c’è anche la diversa
rappresentazione dei sintomi nei due sessi che solo uno studio attento del
terapeuta e dello stesso paziente sono in grado di focalizzare, interpretandoli
e palesandoli al meglio a chi è deputato alla diagnosi e poi alla terapia della
malattia.
Ne deriva che diviene
centrale la rappresentazione dei sintomi da parte del paziente, ai fini di un
intervento mirato e di successo nei confronti della malattia. Ma medici e
psicologi ormai sanno bene come l’uomo reagisca in modo diverso alla malattia
di quanto, solitamente faccia la donna. Ne è del tutto convinto Josh Klapow,
PhD, psicologo clinico presso la
Scuola di Sanità Pubblica di Birmingham, che oltretutto
riferisce come ad esempio gli uomini presentino sintomi che sono peculiari del
proprio sesso e dunque diversi da quegl’altri sintomi palesatesi nelle donne.
Ad esempio, a parere dello studioso, se per entrambi i sessi la depressione si
associa ad una stanchezza strana, diversa dalla stanchezza fisica generica,
associata a disturbi dell’addormentamento che si associa pure ad insonnia, ma
sovente assistiamo persino ad una ipersonnia dell’individuo depresso che nel
sonno trova ristoro dalla sofferenza patita durante la veglia, così come
frequente è anche un cambiamento dei movimenti fisici, spesso rallentati oppure
modificati, non è raro che l’insieme dei segni patologici siano così tanto
sfumati da sfuggirer al controllo del paziente stesso.
Ma perché si parlava
della differenza dei sintomi della malattia nei sue sessi? Perché, secondo
Klapow che ha condotto uno studio accurato sulla malattia, l’uomo è più
propenso della donna a riferire al proprio medico di famiglia, in primis, i segni
ritenuti più penosi dell’esistenza della malattia. Ma è lo stesso uomo a
sottacere quei sintomi che sia pure fisici si accompagnano alla depressione
stessa. Pensiamo alla stitichezza, alla diarrea, alla cefalea di cui prima non
si aveva memoria, allo stesso mal di schiena. Pare infatti che nel sesso forte
questi segni fisici siano per il paziente di sesso maschile quasi avulsi dalla
depressione e semmai rappresentano una malattia in sé non a sfondo depressivo.
Per reazione il paziente
di sesso maschile depresso, se interessato da sintomi riferibili a stati di
irritabilità, umore nero e sintomi analoghi, finisce per reagire mostrandosi
sempre più irritabile, più di quanto la stessa malattia lo faccia star male. “Gli uomini riferiscono di sentirsi irritabili in
conseguenza dei costanti pensieri negativi”, dice il Dott. Cook.
Alcuni uomini manifestano anche comportamenti ostili, arrabbiati, o aggressivi.
“Un uomo
quando si rende conto che qualcosa non va, cerca di compensare dimostrando che
è ancora forte e capace”, sostiene il dr. Sussman. Ovvio che in
presenza di sintomi del genere, la performance lavorativa e non solo quella, ne
risenta a causa di quei disturbi della concentrazione derivante dalla
depressione stessa. “La depressione riempie di pensieri negativi”, aggiunge
Klapow “che
rallentato e rendono molto difficile la messa a fuoco su qualsiasi cosa.”
Altri sintomi piuttosto dichiarati dagli uomini sono lo stress che a volte può essere anche la causa stessa della depressione e l’ansia. In realtà quest’ultima è prevalente nelle donne ma gli uomini trovano più facile parlare di ansia piuttosto che di tristezza.
Così come anche
problematiche di tipo sessuale, ad esempio la disfunzione erettile, possono
essere associati alla depressione. Ma inutile negare che l’uomo depresso,
difficilmente accetterà di raccontare il problema al proprio medico se non dopo
aver convissuto a lungo con il problema. Ne deriva che l’uomo depresso, nella
ricerca della conferma della propria patologia, dovrebbe basarsi non su un solo
sintomo, semmai su un corollario di sintomi responsabili di rendere del tutto penosa
la propria esistenza.Dunque, una malattia che
riguarda i due sessi e che spesso si manifesta in maniera diversa a seconda che
si tratti di un paziente uomo o di una donna.
Anche se, come abbiamo visto, non è tanto il sintomo ad essere diverso nei due
sessi, semmai l’approccio che l’individuo uomo o donna adotta nel reagire allo
stimolo e ciò è sicuramente retaggio di un’educazione diversa, da una
formazione differente dei due sessi che porta loro poi a comportamenti del
tutto differenti nei confronti della malattia. Ma c’è un denominatore comune
della stessa patologia spesso attuato allo stesso modo sia dalle donne che
dagli uomini. Ovvero, l’abuso di sostanze:alcoliche o stupefacenti. “Spesso droghe o alcol
sono utilizzate per mascherare i sentimenti di sconforto invece di
dedicarsi alla cura della propria salute”, afferma Dr. Cook. le
ricerche hanno dimostrato che gli alcolisti hanno quasi il doppio di
possibilità di soffrire di depressione rispetto a coloro che non hanno queste
abitudini.
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