Fino adesso per curare la gotta, che ricordiamo essere una malattia
invalidante a causa dell’accumulo di acido urico a livello articolare capace
anche di deformare le articolazioni stesse, si ricorreva alle apposite diete e
all’uso di particolari farmaci, ad esempio l’Allopurinolo che agisce per
reazioni chimiche contrastando
l’accumulo di acido urico a livello articolare.Del resto parliamo di una malattia che per
diffusione è sicuramente importante, se solo si pensa che coinvolge qualcosa
come 50 mila pazienti. Proprio a causa della diffusione di questa patologia,
oggi la medicina offre nuove risorse che parrebbero rivelarsi quanto mai
promettenti.
Una di queste risorse potrebbe essere
rappresentata da un enzima,
il Pegloticase ( Krystexxa ), come avrebbe dimostrato uno studio durato
sei mesi dove si sarebbe ricorsi a tale farmaco alla dose di 8 milligrammi ogni
due settimane e dove si sarebbero osservati miglioramenti clinici dei pazienti
in cura in una percentuale superiore al 40%. Tuttavia una tale terapia non può prescindere da
una concomitante cura a base di corticosteroidi al fine di migliorare la cura e
diminuire nel tempo gli attacchi eventuali e successivi di gotta.
(
Xagena2010 )
Reinders MK, Jansen TL, Ther Clin Risk Manag 2010;6: 543-550
Farma2010 Reuma2010
Reinders MK, Jansen TL, Ther Clin Risk Manag 2010;6: 543-550
Farma2010 Reuma2010
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