Fra le morti in
gravidanza occupa, purtroppo un posto di rilievo, la malattia cardiaca come
causa primaria di morte durante la gestazione.
Diversi i motivi
di eventi tragici afferenti alle cause cardiologiche durante il periodo di
maternità, tanto che l’ESC di Parigi, la Società Scientifica
che studia il fenomeno, ha lanciato l’allarme, secondo il quale, durante la
gravidanza i decessi per malattie cardiache sono centuplicati rispetto alla
normalità per le madri e decuplicati per i feti.
Secondo Roberto
Ferrari, past president Esc, alla luce dell’aumento del fenomeno in tutti i
Continenti, i motivi di questo triste fenomeno è riconducibile prima di ogni
altra cosa all'età della madre sempre più avanzata» come spiega anche Nicola
Surico, presidente della Società italiana di ginecologia e ostetricia
(Sigo) «e la maggiore prevalenza di obesità, ipertensione e diabete».
Tranne in pochi
casi, come scompenso cardiaco, ipertensione polmonare severa, cardiopatie
cianogene e gravi ostruzioni delle valvole cardiache, le patologie
cardiovascolari non rappresentano una controindicazione assoluta alla
gravidanza.
«È però
importante che la paziente venga seguita secondo protocolli personalizzati, con
una stretta collaborazione tra cardiologo e ginecologo» riprende Surico. «Le
nuove linee guida Esc verranno recepite dalla Sigo che le diffonderà al massimo
fra i suoi soci». Nel corso dei lavori sono state presentate anche le nuove
linee guida per il trattamento delle malattie cardiovascolari in gravidanza, da
cui emerge che le donne con problemi non gravi, quali ostruzioni lievi o
moderate di valvole o coronarie, o pregressi piccoli infarti o interventi per
difetti congeniti, grazie alle moderne tecniche possono portare avanti una
gravidanza in totale sicurezza.
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