Soprattutto le
donne, ben sanno cosa significhi soffrire di cistiti ricorrenti, così come
sanno bene come il ricorso agli
antibiotici per queste infezioni delle vie urinarie sia “conditio sine qua non”
per limitare i danni della malattia e contrastare le recidive.
Si è così
potuto osservare che la modificazione della flora batterica delle feci,
ricorrendo a particolari cibi, modifica la prognosi delle pazienti, quando
addirittura non previene la malattia stessa.
A ciò si è
giunti seguendo le conclusioni di un articolato lavoro scientifico compiuto da
Ricercatori dell’Università di Oulu, in Finlandia, che hanno voluto stabilire
quali fossero realmente i fattori di rischio per le cistiti nel “sesso debole”.
Per capirlo si è studiato un totale di
139 donne, di età media intorno ai 30,5 anni, con diagnosi di infezione del
tratto urinario, confrontandole con 185
donne senza infezione del tratto urinario negli ultimi 5 anni. Parametrando i
risultati ottenuti dai due gruppi si sarebbe visto che la regolare assunzione
di succhi di frutta freschi e di prodotti fermentati del latte, contenenti
batteri probiotici, è risultata associata ad una riduzione del rischio di
recidive di infezioni del tratto urinario in una percentuale sicuramente
significativa e non solo.
Sempre a parere dei Ricercatori finlandesi, l’assunzione di
particolari alimenti potrebbe essere anche associata ad una minore frequenza
delle infezioni anche in soggetti esposti alle recidive, soprattutto se
trattasi di donne fertili soggette a cistiti ed altre infezioni del tratto
basso delle vie urinarie.
Fonte: Kontiokari T et al, Am J Clin Nutr 2003; 77:600-604
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