Dove non può il terrorismo psicologico potrà la minaccia all’aspetto, fisico, quando questa si rivolge soprattutto ai giovani e in particolar modo alle ragazze interessate a curare l’acne giovanile, le quali da adesso in poi farebbero bene a sapere che il fumo di sigaretta, almeno secondo gli ultimi studi in materia, è implicato nella comparsa di un particolare tipo di acne.
Lo studio è stato condotto da specialisti dermatologi dell’Istituto San Gallicano di Roma che hanno operato di concerto con loro colleghi tedeschi del Dessau medical center ed insieme avrebbero scoperto come una particolare acne non infiammatoria, definita acne comedogena post-adolescenziale (Cpaa), è causata dal fumo di sigaretta.
L’intera ricerca è stata pubblicata sul Journal of american academy of dermatology ed è ancor più interessante se si pensa che è rivolta ad una popolazione di volontari abbastanza cospicua, se si considera che in ballo c’era un’affezione fastidiosa, ma non certo in grado di mettere a repentaglio la vita del paziente. I partecipanti all’inchiesta erano tutte donne in numero di 226 partecipanti di età compresa fra 25 e 50 anni, tutte affette da acne e osservate per un tempo non superiore agli otto mesi.
Si è così visto che in questi pazienti, un tipo di acne, non infiammatoria, definita acne comedogena post-adolescenziale (Cpaa), si manifestava in 85 donne su cento, ma si assisteva ad un fatto insolito, ovvero, che di questa percentuale di soggetti andati incontro a questa particolare acne, quasi il 72 per cento, all’interno del campione preso a riferimento, erano fumatrici, potendo così concludere che vi è una relazione stretta tra il fumo di sigaretta e l’acne non infiammatoria.
«Gli effetti ipercheratinizzanti del fumo di sigaretta sono noti da tempo», commenta Jo Linda Sinagra, direttrice dell'ambulatorio dermatologico del San Gallicano. «Uniti alle proprietà vasocostrittive e antinfiammatorie della nicotina potrebbero spiegare la natura delle lesioni caratteristiche della Cpaa».
C'è poi un'altra considerazione da fare in seguito a quanto emerso dallo studio, e la sottolinea Aldo Di Carlo, direttore scientifico del San Gallicano: «Il riconoscimento dell'importante ruolo svolto dal fumo sull'induzione e sul peggioramento dell'acne potrebbe contribuire a un'informazione corretta sugli effetti del fumo sulla pelle e fornire un ulteriore supporto alle campagne anti-tabagismo, in particolare tra gli adolescenti, nei quali la motivazione estetica gioca un ruolo fondamentale».
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