Sanno bene le donne cosa sia mai la sindrome
premestruale, quella serie di sintomi che la donna accusa nei giorni che
precedono il ciclo stesso e che si riflettono sulle performance della persona,
con disturbi all'umore caratterizzato spesso dal pianto, con difficoltà di concentrazione, seguite da
spossatezza, malinconia e, chi più ne ha più ne metta, cui si aggiungono
disturbi organici che vanno dal senso di pesantezza addominale, a volte con
vere e proprie fitte che richiedono l'impiego anche di antispastici e
antinfiammatori per sedare in qualche
modo gli aspetti più fastidiosi di tale sindrome. Il risultato è che almeno 30 donne su cento
di età più o meno compresa entro i 30/35 anni, a causa di tale sindrome
premestruale si assentano dal lavoro o dalla scuola.
A questo punto si tratta di distinguere
quella sindrome premestruale magari connessa ad
eventuali patologie, pensiamo ai fibromi uterini, da quella sindrome
premestruale slegata da ogni eventuale patologia di cui la donna possa
soffrire. Ne deriva che anche il trattamento terapeutico per contrastare tale
situazione clinica debba discernere le
due forme.
In questa sede non esamineremo quei disturbi
che siano espressione di una malattia detenuta dalla donna, ci interessa
conoscere la posizione assunta in ambito terapeutico della
sindrome premestruale del tutto scollegata da eventuali stati
patologici incorsi e nel farlo vogliamo capire il ruolo che gli integratori
alimentari svolgono nel contrastare i disturbi accusati dalla donna che soffra
di tale sindrome.
Risulta a questo punto interessante annettere importanza ad un microelemento
quale di fatto è il magnesio che oltretutto proprio in quei giorni viene
escreto con le urine in maggiore quantità rispetto a tutti gli altri giorni. Il
magnesio risulta coinvolto nell'agire efficacemente contro la ritenzione idrica
e, dunque, risulta altrettanto importante nel contrastare il senso di gonfiore che
si accompagna alla sindrome premestruale e alla tensione mammaria, inducendo al
contempo un miglioramento dello stato psicologico della persona.
Possiamo dunque concludere che durante la
sindrome premestruale basti assumere tale micronutriente concentrando
l'assunzione ai soli giorni interessati dal problema? Assolutamente no,
oggi è parere diffuso da parte della classe medica considerare la prescrizione del magnesio con un certo anticipo rispetto
ai primi sintomi, un anticipo dell'ordine di una settimana almeno da quando la
donna preveda l'arrivo del ciclo, affinchè il magnesio possa fare effetto al
meglio.
Ma è altrettanto sbagliato considerare
l'autoprescrizione anche di quegli integratori alimentari che prevedano la
sostanza; l'errore è sostanziale, in quanto si rischia di sottovalutare patologie i cui sintomi siano
sfumati da una parte e ingigantiti
dall’altra in concomitanza della sindrome premestruale, pensiamo alla
depressione ad esempio. E dunque corretto che
la prescrizione anche del magnesio sia affidata al medico il quale escluderà eventuali altre cause e concause
che entrino nelle manifestazioni afferenti a tale sindrome ed al contempo
preveda il giusto apporto farmacologico
mirato al trattamento più adeguato da applicarsi.
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