lunedì 9 luglio 2012

Leishmaniosi: facciamo chiarezza




Di norma gli amici a quattro zampe, i cani nello specifico, si ammalano a causa di patologie cosidette “specie specifica”, ovvero, che riguardano la loro sola specie, ma vi sono malattie come la Leishmaniosi che possono riguardare oltre i cani, anche l’uomo e sarà per questo che su questa malattia si è fatta tanta confusione.

Parlando di Leishmaniosi, ci si accorge che un recente sondaggio svolto in Italia su famiglie che detenevano almeno un cane in casa, soltanto 15 proprietari di cani su cento conoscevano questa patologia, grave, soprattutto per il cane e, per di più, in crescita nelle zone caratterizzate da climi caldi.

Conoscere un po’ meglio tale patologia sarebbe utile, anche al fine di prevenirla e curarla precocemente laddove si fosse già manifestata. Intanto rammentiamo che la Leishmaniosi in Italia presenta una maggiore incidenza nelle isole maggiori e nel sud d’Italia, con una percentuale d’incremento che può giungere fino al 60%, al Sud. Più bassa la frequenza nel Nord Est, visto che in quelle zone si parla di incidenza pari al 38%. «Il cane non rappresenta comunque un rischio diretto di trasmissione della malattia - ha precisato Luigi Gradoni del Reparto di malattie trasmesse da vettori del Dipartimento malattie infettive, parassitarie e immunomediate dell’Istituto superiore di sanità (Iss) - perchè è sempre necessaria la puntura da parte dell’insetto di un animale malato e poi dell’uomo».
Nell’uomo la forma più grave è la cosiddetta viscerale, in qualche caso mortale, altrimenti l’andamento della malattia il più delle volte è benigno. Secondo Marco Melosi vicepresidente dell’Associazione nazionale Medici Veterinari Italiani, per combattere al meglio la patologia è necessario che il cane venga protetto più che mai dal flebotomo che trasmette la patologia, ciò avviene facendo dormire l’animale all’interno delle abitazioni o proteggendo i canili con apposite zanzariere, e attraverso l’applicazione nei mesi più a rischio, quelli estivi, di medicinali veterinari che impediscono all’insetto di colpire.

Fra le razze più colpite «ci sono i boxer, gli alani - prosegue il veterinario - e in generale altre razze canine a pelo corto. I meticci, invece, sono generalmente più resistenti nei confronti del parassita e si ammalano più raramente, così come avviene per altri disturbi».


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