L’inchiesta svolta col solito piglio che
contraddistingue tutte le altre effettuate da Altroconsumo è precisa e puntuale
e riguarda i tappetini gioco per i bambini. Apparentemente si tratta di
articoli che farebbero escludere ogni rischio per i piccoli eppure i pericoli,
a quanto pare, esistono eccome, visto che tali oggetti, vera delizia di bambini
e di adulti che glieli regalano, contengono sostanze pericolose, per il
semplice fatto che il bambino vi gattona sopra, li tocca, li sposta, lecca le
manine spesso dopo averci giocato e assume sostanze tossiche, troppo spesso
presenti in questi oggetti.
La ricerca di Altroconsumo era volta ad un tipo
di tappetino esaminato, ma, considerato che l’inchiesta non è recente,
immaginiamo che l’azienda coinvolta abbia provveduto a modificare la
composizione di tali articoli e dunque non citiamoli produttore dell’articolo
“incriminato”. In questa sede però ci interessa conoscere cosa contengono quei
tappetini che non rispettano la
Normativa che ne regola le vendite ed in questo caso, il
rischio di imbattersi in articoli che detengano sostanze addirittura
cancerogene per il piccolo è davvero inaccettabile.
Secondo Altroconsumo nell’inchiesta effettuata
poco più di un anno fa, è risultato che sette tappetini su nove contengono
formamide, un solvente altamente cancerogeno, ma anche metalli pesanti e
coloranti potenzialmente con effetti allergizzanti. Quest’anno, a meno di
ulteriori deroghe, le norme europee metteranno al bando quegli articoli che non
rispettino le norme e che dunque continuano a detenere sostanze tossiche nella
loro costituzione. Resta però il rischio per quei prodotti fabbricati in quelle
Nazioni che trasgrediscono qualsiasi normativa, per non contare il fatto che in
attesa che le norme europee divengano operative, il rischio di imbattersi in
tappetini pericolosi esistono eccome e l’incognita è tutt’altro che
trascurabile, visto che ci si deve confrontare con articoli in grado di migrare
attraverso la pelle del bambino, la saliva, quando il piccolo lecca le mani o
il tappetino stesso, per non contare le emissioni di ammoniaca che tutti gli
articoli rilasciano, anche se occorre dire che spesso queste emissioni si
abbattono col tempo. Resta il fatto che secondo Altroconsumo non esiste nessuno
di questi articoli sicuro al cento per cento, escluso un solo prodotto venduto
in Spagna che è indenne da sostanze chimiche e dunque può ritenersi davvero incolume.
Le sostanze pericolose
In questi tappetini l’indagine di Altroconsumo
ha rilevato la presenza di sostanze chimiche utilizzate per nascondere l’odore
della plastica, ma se da una parte tali sostanze rendono più gradevole
all’olfatto il tappetino, dall’alt5ro intossicano il bimbo. Il guaio è che è la
stessa Legge a presentarsi con maglie troppo larghe, si guardi alla Norma
Europea in vigore, ovvero alla Direttiva 88/378/CEE che ammette l’utilizzo di
tali sostanze anche se potenzialmente cancerogene, purchè entro certi limiti
ritenuti dai test effettuati, del tutto insoddisfacenti. Proprio la nuova
Direttiva Europea che entrerà in vigore quest’anno, dovrebbe mettere fine a
questo intollerabile comportamento da parte dei produttori.
Ecco
riportati per intero i consigli di Altroconsumo per un uso corretto ne nel
possibile sicuro di tali oggetti
In
nessuno dei prodotti è stata trovata la presenza di ftalati, sostanze
pericolose perché interferiscono con il sistema endocrino. Però tali sostanze
sono state trovate in due delle borse che contengono i puzzle. Sono entrambe
confezioni riutilizzabili che potrebbero essere utilizzate come un gioco dal
bambino. Che a questo punto potrebbe anche decidere di “assaggiarle”,
mettendole in bocca. Gli altri tappetini con borsa riutilizzabile non
contengono ftalati. Per gli altri prodotti del test il problema non si pone,
perché la pellicola che li avvolge, una volta aperti, è fatta per essere
buttata via. Bisogna dire che la legge, purtroppo, non consi-dera la borsa un
giocattolo e, quindi, se anche questa contiene ftalati, il produttore non
rischia nulla, perché rispetta la normativa. È anche vero che sotto l’attenta
sorveglianza dei genitori il bimbo non dovrebbe farne un gioco, ma perché
rischiare? Tanto più che degli ftalati si può fare a meno, come dimostrano i
prodotti che non li hanno. Per evitare il rischio di un uso improprio alcuni
produttori, ma non tutti, stampano sulla confezione frasi come “il sacchetto
non è un giocattolo” (Progarden) oppure “prima di dare al bambino rimuovere
l’imballaggio” (ItsImagical). Ftalati nella confezione:
non lasciatela in giro I
rischi non sono immediati, ma i tappetini puzzle bocciati nel test sono potenzialmente pericolosi nel lungo
periodo. Fedeli all’elementare principio di precauzione, il nostro consiglio è
di non acquistarli. Mentre i pochi “salvati” sono comunque da utilizzare con
una serie di precauzioni. Dopo averli tolti dalla confezione, lasciate i pezzi
del puzzle all’aria aperta (sul balcone) per qualche giorno prima di utilizzarli.
Infatti, come è stato verificato in laboratorio le emissioni diminuiscono
sensibilmente dopo un po’ di tempo, perché i solventi evaporano. Sorvegliate il
bambino quando gioca sul tappettino, controllando che non morsichi il puzzle
(potrebbero anche staccarsi dei piccoli pezzi, con rischio di soffocamento).
Non lasciate mai la confezione al bambino come gioco, neanche se è
riutilizzabile. Verificate
periodicamente che il tappeto sia integro, controllando specialmente i bordi.
Non comprate prodotti che non riportano in etichetta il marchio CE, il numero
di lotto ed i riferimenti dell’importatore.
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