martedì 25 settembre 2012

Caffè: perchè molti ne sono "schiavi"?


Ci sono persone che al caffè non rinuncerebbero mai al punto da trasgredire persino le indicazioni del medico quando questi ritiene che la bevanda nera più amata dagli italiani possa nuocere al paziente a causa di subentrati problemi di salute. Così come ci sono persone che abusano col caffè, vanificando persino le proprietà organolettiche della bevanda che in giusta misura fa addirittura bene alla salute. Ma perché il caffè piace così tanto?

Qualcuno ritiene che il caffè alla stregua di qualsiasi altra dipendenza fisica e psicologica, “costringa” il soggetto dipendente a non poter fare a meno della tazzina, ma la verità, almeno secondo le ultime acquisizioni risiederebbe  altrove, almeno a detta di un gruppo di ricercatori che hanno curato uno studio apposito. Secondo gli studiosi infatti, coloro che abusano con la bevanda deterrebbero dei geni in grado di richiedere all’organismo sempre maggiori quantità di caffè con la conseguenza di sottoporre il fisico a stress e sofferenza quando privato della caffeina..

Tali geni si chiamano CYP1A2 e AHR che inciderebbero sulla velocità di assorbimento della caffeina, ne deriva che, coloro che hanno una maggiore concentrazione  di questi geni sarebbe esposto ad assumere caffè a dismisura. La ricerca è stata condotta dall’ Harvard School of Public Health and the University of North Carolina e pubblicata sul journal PLoS Genetic in due studi differenti iniziati nel 1984 e conclusosi nel 2001 ed effettuata su una popolazione egualmente distribuita rappresentata da 47 mila soggetti americani e europei. Insomma, il gusto del caffè c’entra poco, l’esigenza di berne è soprattutto di natura genetica e riguarderebbe anche altre bevande come il tè, le bibite energetiche e la cioccolata.

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