Ci
sono persone che al caffè non rinuncerebbero mai al punto da trasgredire
persino le indicazioni del medico quando questi ritiene che la bevanda nera più
amata dagli italiani possa nuocere al paziente a causa di subentrati problemi di
salute. Così come ci sono persone che abusano col caffè, vanificando persino le
proprietà organolettiche della bevanda che in giusta misura fa addirittura bene
alla salute. Ma perché il caffè piace così tanto?
Qualcuno
ritiene che il caffè alla stregua di qualsiasi altra dipendenza fisica e
psicologica, “costringa” il soggetto dipendente a non poter fare a meno della
tazzina, ma la verità, almeno secondo le
ultime acquisizioni risiederebbe altrove, almeno a detta di un gruppo di
ricercatori che hanno curato uno studio apposito. Secondo gli studiosi infatti, coloro che abusano con la bevanda deterrebbero dei geni in grado di
richiedere all’organismo sempre maggiori quantità di caffè con la conseguenza
di sottoporre il fisico a stress e sofferenza quando privato della caffeina..
Tali
geni si chiamano CYP1A2 e AHR che inciderebbero sulla velocità di assorbimento
della caffeina, ne deriva che, coloro che hanno una maggiore concentrazione di questi geni sarebbe esposto ad assumere
caffè a dismisura. La ricerca è stata condotta dall’ Harvard School of Public
Health and the University of North Carolina e pubblicata sul journal PLoS
Genetic in due studi differenti iniziati nel 1984 e conclusosi nel 2001 ed
effettuata su una popolazione egualmente distribuita rappresentata da 47 mila soggetti americani e
europei. Insomma, il gusto del caffè c’entra poco, l’esigenza di berne è
soprattutto di natura genetica e riguarderebbe anche altre bevande come il tè,
le bibite energetiche e la cioccolata.
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