Si fa un po’ di ordine in
materia di diete. Basta diete prescritte da soggetti privi di ogni titolo e
qualifica, basta diete consigliate da estetiste, parrucchieri e via dicendo. La
dieta va prescritta solo dal medico e dal dietista, ma anche dal biologo, ma
con qualche limitazione. Lo ha detto il Tribunale di Roma.
La diatriba per la verità non
riguardava il limite imposto dalla Legge in materia di diete nei riguardi di
coloro che non posseggono titolo alcuno per prescrivere restringimenti
alimentari. Oggetto del contendere, nello specifico, era il limite imposto ai
biologi nel prescrivere diete. Secondo il Tribunale di Roma, infatti, spetta al
medico prescrivere le cure dimagranti e al biologo, semmai, suggerire eventuali profili
nutrizionali, il tutto per questi ultimi professionisti, per migliorare lo
stato di benessere della persona e non per curarne eventuali patologie.
Asseriscono i biologi: «se
la patologia accertata può essere fronteggiata oltre che con i farmaci
suggeriti dal medico anche con una dieta adeguata, questa può essere
consigliata dal biologo, che ha, per legge, la competenza a valutare i bisogni
nutritivi dell'uomo sino al punto da giudicare se sia il caso, oltre che
consigliare e sconsigliare determinati cibi, di ricorrere a integratori alimentari»
come dice Ermanno Calcatelli presidente dell'Ordine nazionale dei biologi e
commentando la sentenza che ha detto no alle diete non prescritte dai medici e
sottolinea che è stato fatto «tanto rumore per nulla». Secondo Calcatelli, «i
biologi non hanno mai pensato e non pensano di sostituirsi al medico nella cura
delle patologie e hanno sempre detto chiaramente e lo dicono ancora che non
pensano, e non hanno mai pensato, di essere abilitati ad accertamenti di stati
patologici e di pretendere di curarli con la prescrizione di diete». È di loro
competenza il poter «stabilire in maniera autonoma le diete necessarie per
mantenere l'individuo in buona salute, valutando non solo le caratteristiche
nutrizionali dei vari alimenti, ma altresì se sia il caso di ricorrere a
integratori alimentari».
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