Secondo una ricerca scientifica italiana che è stata
pubblicata sull’European Journal of Pain, l’atteggiamento nei confronti del
dolore, sia fisico che psichico da parte della donna rispetto all’uomo è del
tutto diverso, infatti, l’appartenente al “sesso forte” di fronte al dolore
tende a strepitare, la donna è più incline al silenzio.
Insomma, come dire, soffrire in silenzio e
non far trasparire neanche con la gestualità la propria afflizione, tant’è che
gli stessi ricercatori avrebbero asserito che riuscire a decifrare la
sofferenza di una donna rispetto a quella di un uomo è molto più arduo e
complesso. Ciò in quanto è fatto noto che il dolore, il più delle volte, lo si
percepisce proprio dalla disperazione espressa dal volto, eppure dovendo
leggere quella delle donne gli scienziati hanno concluso che, nonostante la
loro esperienza, incorrere nella possibilità di errori e di errate valutazioni
se si fossero limitati alla lettura del volto di una donna che soffre era un fatto
quasi assodato.
Ciò però non vuol dire che la mente di una
donna in sofferenza sia del tutto impossibile da penetrare, semmai la donna, al
contrario dell’uomo, serba con più rigore il proprio tormento e lo custodisce saldamente
e per questa ragione che, soprattutto agli occhi di una persona poco esperta, l’impressione
che se ne trae è che il gentil sesso sia quasi immune dalla sofferenza,
nonostante si sappia molto bene che così non è.
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