Continuano gli studi volti all’individuazione di un gruppo di farmaci in grado di contrastare al meglio la temibile epatite C. Uno dei più recenti lavori scientifici, condotto da Boehringer Ingelheim e
presentato al Congresso annuale dell’Associazione americana per lo studio delle
malattie del fegato (AASLD), avrebbe individuato due farmaci inibitori di
proteasi il primo e di polimerasi il secondo, entrambi somministrati in
associazione con la ribavirina, che reagiscono con grande successo al virus con
una percentuale variabile dal 73 fino al 100%.
Fatto importante, per giungere
a tale risultato non è necessario rivolgersi all’interferone pegilato, la sostanza che fino adesso risulta l'unica in grado di contrastare in qualche modo la patologia epatica in esame.
Lo studio è stato condotto su una popolazione di pazienti che affetti da epatite C ma mai stati trattati in precedenza. "Questi
primi risultati - ha dichiarato Stefan Zeuzem, primario di Medicina alla
Clinica universitaria Goethe di Francoforte e principale sperimentatore dello
studio - suggeriscono che l'associazione di questi farmaci orali anti-Hcv possa
ridurre la carica virale con un regime terapeutico più tollerabile e che non
comprenda interferone", conclude l'esperto.
Nessun commento:
Posta un commento
Ti preghiamo di inserire sempre almeno il tuo nome di battesimo in ogni commento