I fans e, precisamente l’ibuprofene
(Brufen), associati ad una minore incidenza di sviluppo del Morbo di Parkinson,
è quello che avrebbero stabilito studiosi dell’Harvard School of Public Health
capitanati da Alberto Ascherio e che ha riguardato una popolazione pari a
146.948 persone monitorati attentamente dal Cancer Prevention Study II
Nutrizional.
Secondo i ricercatori infatti, i farmaci
antinfiammatori non steroidei si opporrebbero, ritardando o prevenendo, la
malattia di Parkinson e di tutti i fans, l’Ibuprofene, parrebbe detenere più
degli altri tale azione. A tale conclusione si sarebbe giunti osservando il
gruppo di volontari che, facendo uso di Brufen (Ibuprofene), avevano il 35% di
possibilità in meno di incorrere nel Morbo di Parkinson rispetto a coloro che
non avevano fatto uso del preparato. Oltretutto, sempre secondo i ricercatori
italo-americani, il rischio variava anche in base al dosaggio assunto del
farmaco. Lo studio ha rivestito anche
un’importante valenza scientifica in funzione del fatto che non tutti i fans
agirebbero alla stessa maniera, tant’è che nessuna associazione è stata trovata
tra l’assunzione di Aspirina, altri farmaci antinfiammatori non steroidei o (Paracetamolo) ed il rischio di malattia di Parkinson. I risultati indicano che
l’Ibuprofene può ritardare o prevenire l’insorgenza di malattia di Parkinson.
(Xagena2005)
Chen et al, Ann Neurol 2005; 58: 963-967
Chen et al, Ann Neurol 2005; 58: 963-967
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