L’allattamento al seno non deve mai considerarsi fuori moda, tutt’altro, il latte materno
costituisce per il bambino una fonte inesauribile di sostanze che con il latte
artificiale non è possibile assumere. Il non ricorso al
latte della mamma, a meno che non esistono valide controindicazioni o in
assenza del prezioso nutrimento da parte della madre, è del tutto errato, come
afferma senza ombra di dubbio Riccardo Davanzo, pediatra della Neonatologia e terapia
intensiva neonatale dell’Ircss Burlo Garofalo di Trieste al XIV Congresso
nazionale della Società italiana di medicina perinatale (Simp).
Addirittura il
medico pediatra ci palesa una realtà in gran parte poco conosciuta, quella che
vede come 22 morti su cento neonati, con un’età
compresa tra il parto ed il ventottesimo giorno di vita, potrebbe
verificarsi a causa della mancata poppata al seno della mamma da parte del
bambino entro la prima ora di vita. E quando ricordiamo
questa triste evenienza dobbiamo anche rammentare come tali morti avvengano
anche nei Paesi maggiormente sviluppati, lo dimostra lo studio effettuato negli
Stati Uniti, che conferma il dato.
Il latte materno, inoltre, è fondamentale soprattutto nei
bambini nati pretermine, che rappresentano ormai un numero consistente di nuovi
nati. Si calcola, infatti, che ogni giorno nascano in Italia 13 bambini che non
raggiungono la trentaduesima settimana di gestazione, e con un peso inferiore a
1.500 grammi: di questi sopravvive ormai circa il 90% e diventa sempre più
importante mettere in atto tutte le strategie di assistenza intensiva, tra cui
assume un ruolo decisivo l'alimentazione. Proprio nei prematuri, infatti, il
latte materno offre una protezione importante contro le infezioni.
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