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Ancora siamo lungi dal
poter immaginare la leucemia linfoblastica acuta del tutto sconfitta, ma una
ricerca tutta italiana ci induce a ben sperare. La scoperta si deve
all’Istituto Giannina Gaslini di Genova, capitanato da Irma Airoldi
responsabile del Laboratorio di Immunologia e Tumori finanziato dall’AIRC.
Secondo il minuzioso lavoro dei ricercatori, una proteina, nello specifico la
Interleuchina 27, potrebbe contrastare molto efficacemente la malattia nel bambino,
per la semplice ragione che parliamo di una proteina anticancro.
Cominciamo col dire che le
Interleuchine sono delle proteine prodotte dal nostro sistema immunitario e
non solo.... Di queste proteine se ne conoscono, appunto, 27 e proprio la
ventisettesima sarebbe quella che i ricercatori avrebbero individuato per la
lotta contro la leucemia linfoblastica acuta nel bambino. Infatti, grazie alla
secrezione di interleuchine, l’organismo può regolare l’azione delle altre
cellule comunicando con le cellule del sistema immunitario ed ottenendo dunque
una risposta difensiva efficace. Lo studio è stato
pubblicato sulla rivista scientifica Leukemia ed ha una importante
particolarità, quella di essere presto applicabile anche sui pazienti. Importante sottolineare
che tale tipo di leucemia che colpisce i linfociti B, un particolare gruppo di
globuli bianchi, è molto diffusa, anche se rispetto ad un tempo, oggi viene
curata con successo. Ma la valenza della scoperta, come abbiamo visto, tutta made in Italy, è ugualmente
considerevole, visto che un paziente pediatrico su
quattro ha ricadute importanti, nonostante le cure cui oggi viene sottoposto,
con la conseguenza di doversi sottoporre ad altre cure più o meno impegnative. Ne deriva
dunque che lo studio che ha messo in risalto l’attività dell’interleuchina 27
in grado di stimolare il sistema immunitario risulta quasi unico nel suo
genere, considerato che potrebbe ostacolare al meglio la crescita delle
cellule leucemiche.
“Utilizzando cellule leucemiche prelevate dai pazienti pediatrici e modelli preclinici, è stato possibile dimostrare come l’interleuchina 27 contrasti la diffusione leucemica colpendo le cosiddette leukemia initiating cells cioè le cellule che rigenerano il tumore continuamente e che sono più refrattarie alla chemioterapia”, ha spiegato Irma Airoldi.
Inoltre, ha
aggiunto....
“altri due meccanismi paralleli aumentano la forza anti-tumorale dell’interleuchina 27 che sono la sua capacità di inibire la formazione di vasi sanguigni che sostengono e nutrono il tumore, e di diminuire il funzionamento di un microRNA, (il miR155) una piccola molecola coinvolta nella progressione tumorale”.
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