Mai come in questo periodo essere donna presenta dei vantaggi,
almeno da un punto di vista sanitario. Il gentil sesso infatti vive di più e
meglio, da un parte, di contro però le donne consumano più farmaci perché
prestano maggiore attenzione ai segnali del loro organismo. Risultato, la donna consuma più del
40% di farmaci e integratori rispetto agli uomini.
Per la precisione la donna consumerebbe il 20% in più di farmaci ed il 40% di integratori in più, secondo i dati pubblicati da Farmindustria e l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (ONDA). In fatto di farmaci la donna tende a farsi maggiori scorpacciate di antibiotici, analgesici, antistaminici, simpaticomimetici, benzodiazepine, antidepressivi e farmaci per la tiroide, mentre gli uomini assumono più antianginosi, anticoagulanti e antipertensivi.
Ma se le donne hanno maggior cura per il proprio corpo,
non si può dire la stessa cosa dei trattamenti farmacologici alle stesse
prestate. Secondo uno studio svedese su cento donne anziane ricoverate, quasi
25 ricevono un trattamento farmacologico non del tutto appropriato. Lo stesso
studio evidenzia che su 100 uomini ricoverati, ricevono analogo trattamento
farmacologico inappropriato 19 anziani uomini su cento. Secondo gli studiosi
svedesi ciò accadrebbe anche perché ai fini della ricerca scientifica, il
numero di donne arruolate nella sperimentazione dei farmaci è di gran lunga
minore del corrispettivo numero di uomini.
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