Messaggi pubblicitari ingannevoli sulla Bio Bottle dell’acqua
minerale Sant’Anna: Fonti di Vinadio, l’azienda che imbottiglia
l’acqua minerale, deve pagare una multa di 30.000 euro. Lo ha
deciso l’Antitrust, su segnalazione dell’associazione Avvocati dei consumatori
Sicilia e di Mineracqua. La società ha diffuso, attraverso l’etichetta
della bottiglia da 0,5 l.
e 1,5 l.
e attraverso pubblicità a mezzo stampa e via Internet (sul proprio sito), messaggi
volti a enfatizzare i risparmi in termini di emissioni di gas inquinanti
derivanti dall’utilizzo dell’innovativa bottiglia “Bio Bottle” prodotta
utilizzando la cosiddetta bioplastica e non il Pet.
Affermazioni del tipo: “L’uso delle risorse sostenibili e la produzione
eco-sostenibile combattono l’effetto serra, 650 milioni di bottiglie Sant’Anna
Bio Bottle permettono un risparmio di 176.800 barili di petrolio con cui
riscaldare per un mese una città di 520.000 abitanti e riducono le emissioni di
CO2 pari a un’auto che compia il giro del mondo per 30.082 volte in un anno”,
inserita sia sulle etichette della “Bio Bottle” da 0,5 e 1,5 litri; oppure “650
milioni di bottiglie Sant’Anna Bio Bottle permettono un risparmio di 176.800
barili di petrolio con cui riscaldare per un mese una città di 520.000 abitanti
e riducono le emissioni di CO2 pari a un’auto che compia il giro del mondo per
30.082 volte in un anno”. Questi messaggi sono stati valutati
ingannevoli, per aver vantato le caratteristiche ambientali attribuite alle
bottiglie Bio Bottle con enfasi eccessiva rispetto alla reale portata
dell’impegno ambientale della società.
L’Antitrust sottolinea anche alcuni aspetti del green marketing,
sempre più utilizzato dalle aziende vista l’accresciuta sensibilità ambientale
dei consumatori. L’Autorità ricorda che “deve ritenersi che sia onere
informativo minimo imprescindibile a carico dei professionisti che intendono
utilizzare tali vanti nelle proprie politiche di marketing, quello di
presentarli in modo chiaro, veritiero, accurato, non ambiguo né ingannevole
(come previsto dalle Linee Guida Commissione Europea). Il Consiglio dell’Unione
europea, nelle conclusioni adottate in merito al Piano d’azione sulla
produzione e consumo sostenibili adottato dalla Commissione nel luglio 2008, ha invitato gli
Stati membri a implementare correttamente la direttiva sulle pratiche
commerciali scorrette con riguardo ai c.d. claim ambientali e ha, del pari,
invitato la
Commissione Europea a includere tali claim in tutte le future
linee guida sull’applicazione della direttiva stessa”.
Articolo redatto da Help Consumatori
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