Il ‘ritocchino’ non va in saldi. Il monito arriva dall’Associazione
Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (Aicpe) che mette in guardia i
pazienti verso le offerte speciali super scontate da cogliere al volo. “Chi
decide di sottoporsi a un intervento di chirurgia plastica estetica deve farlo
con calma e giudizio, dopo aver scelto uno specialista a cui
affidarsi e dopo averne verificato le qualifiche” sostiene Mario Pelle
Ceravolo, vicepresidente di Aicpe, che spiega: “Si tratta
sempre di un’operazione chirurgica, delicata e importante, sia in termini di
tecnica sia di risultati, che comporta necessariamente dei rischi.
Inoltre
apporta dei cambiamenti definitivi nel corpo con i quali si dovrà convivere per
il resto della vita. È bene ponderare con attenzione questa scelta”.Attenzione
quindi alla chirurgia plastica in offerta speciale, proposta anche su internet
da gruppi commerciali che sfruttano l’impulso all’acquisto dei lettori,
attraverso forti sconti per un periodo limitato di tempo: un meccanismo che
induce l’acquirente a credere che si tratti di un affare così buono da non
poter lasciarselo scappare. Ma se questa pratica può funzionare per una borsa o
una cena, le cose cambiano quando la posta in gioco è un trattamento medico:
“Allo stesso modo bisogna diffidare di carte fedeltà, offerte “compri
uno prendi due” e promozioni a tempo – afferma Pelle Ceravolo -.
Bisogna riflettere bene prima di intraprendere un’operazione al naso o al seno.
È ovvio che la spesa rappresenta un fattore importante e un risparmio
può rappresentare un incentivo nella decisione, ma esistono tante altre
riflessioni e valutazioni da fare prima di procedere ai fatti in una
scelta così importante, in cui in gioco c’è la propria salute”.
È importante che i pazienti sappiano che ci sono costi che non si
possono eliminare. Ad esempio nell’intervento più eseguito, quello di
mastoplastica additiva, il costo è determinato dalla spesa per le
protesi, clinica, anestesia, preparazione pre-operatoria e decorso
post operatorio. A queste spese, ogni chirurgo ne può aggiungere altri per
migliorare la qualità del risultato (anestetici particolari, protesi di prova,
eccetera), oltre al proprio compenso. Sotto una certa cifra, è impossibile
offrire un servizio di qualità. Anche supponendo che il chirurgo
rinunci al proprio onorario per farsi pubblicità, per risparmiare potrebbe
usare protesi di qualità discutibile, operare in un ambiente che non rispetta
tutti gli standard o risparmiare sull’anestesia. Insomma, a farne le spese è la
sicurezza, che è un dovere in ogni terapia chirurgica.
Per tutelarsi, ogni paziente dovrebbe controllare che il chirurgo scelto sia
un professionista serio, che abbia il titolo di specializzazione in chirurgia
plastica, che sia iscritto a un’associazione di categoria (Aicpe o Sicpre) e
che operi in strutture adeguate. Un professionista valido e competente deve
dedicare tutto il tempo necessario a illustrare le caratteristiche di un
intervento in maniera realistica e non superficiale, spiegandone i vantaggi e
le possibili complicanze, esponendo a ogni paziente un consenso informato che
sia chiaro e comprensibile in tutti i suoi punti.
Articolo redatto da Help Consumatori
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