giovedì 24 gennaio 2013

Tumore dell'utero: il vaccino fa... "miracoli"!


A più di cinque anni, quasi, dalla prima immissione sul mercato del Carvarix, parliamo del 21 novembre 2007, la molecola farmacologica in questione pare stia dando tutti quei risultati auspicati dai ricercatori, in fatto di benefici terapeutici preventivi, a cominciare da una diminuzione dei tumori all’utero laddove il vaccino è stato praticato e che in certi casi si è potuto quantizzare in una percentuale persino superiore al 90%.

Ne deriva che le soddisfazioni per chi ha creduto fermamente in questo vaccino dei tempi moderni sono molteplici, così come avvenuto per la --> Casa farmaceutica produttrice del farmaco, la GSK. E’ quanto emerge dal ventunesimo Congresso europeo di Ostetricia e Ginecologia che quest’anno si è svolto in Belgio, tant’è che il produttore del vaccino ha dichiarato che ” le analisi hanno dimostrato come la protezione crociata che si osserva dopo la vaccinazione mirata verso i ceppi 16 e 18 responsabili da soli di oltre il 70% dei casi di tumore, possa contribuire ad una ulteriore riduzione delle neoplasie variabile tra l’8 ed il 21% ”. Tale enfatica dichiarazione è giustificata dall’evidenza che vaccinando giovani donne entro i 12 anni di età si potrebbe tranquillamente pervenire ai risultati appena citati, tant’è che tutti i Paesi più sviluppati, Italia compresa, hanno intrapreso un programma vaccinale per le ragazze dimostrando un’attenzione particolare al fenomeno ed al ruolo che la stessa prevenzione dovrà garantire. Lo stesso 28 esimo Congresso della Società Europea per le malattie infettive pediatriche ha messo in evidenza il dato secondo il quale la copertura vaccinale per chi si sottopone all’azione del farmaco, dopo la prima somministrazione, praticata in ragazze di età compresa fra i 15 e i 25 anni, perdura per quasi otto anni e mezzo. -->


Fonte: ADNKRONOS




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