Sfatando tutte quelle teorie secondo le quali bere vino, anche se in modica quantità, farebbe sempre male, una ricerca scientifica statunitense, sarebbe addivenuta a ben altra conclusione rappresentata dal fatto che, bere vino rosso, nella giusta quantità, non solo farebbe bene alla salute, ma in qualche modo allontanerebbe lo spettro del Morbo di Alzheimer e di altre gravissime malattie.
Secondo uno studio condotto dalla Georgetown University, infatti, sarebbe emerso che il contenuto nel vino di resveratrolo, una sostanza reperita nell’uva e presente in buona quantità proprio nel vino rosso, sortirebbe i suoi migliori effetti a livello cerebrale nell’uomo intervenendo positivamente sia nei casi di moderata demenza senile, che nei casi di Morbo di Alzheimer. Occorre però specificare che lo studio è ancora in corso e sarà completato entro il 2015, tuttavia i primi riscontri sembrerebbero confermare l’effetto positivo del “nettare degli Dei”. Ma c’è di più!
In ultimo, fatto molto importante da stigmatizzare, è rappresentato dalla necessità di ricorrere a vini di buona qualità. Ogni altro vino rosso di mediocre o scarsa natura non sarebbe in grado non solo di opporsi all’Alzheimer, all’ictus, all’infarto e allo stesso tumore, per il ridotto apporto di antiossidanti naturali ma, addirittura, l’eccessiva concentrazione di prodotti aggiunti, spesso risulterebbe nociva alla salute stessa dell’individuo.

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