Sappiamo tutto sul colesterolo e sul pericolo che esso comporta per la
nostra salute? Forse, ma un recente sondaggio svolto dalla SiteeCs, la Società Italiana
di Terapia Clinica e Sperimentale, dimostra che sono ancora tanti gli italiani
che sconoscono sia il colesterolo che i danni che determina l’accumulo di tale
sostanza nel sangue. La
riprova di come siano molti i nostri connazionali in questa condizione ce la da l’esito
del sondaggio che ha dimostrato chiaramente che su cento italiani intervistati, ben 63 non sapeva neanche cosa fosse il colesterolo, mentre, fra
coloro che erano a conoscenza di questa sostanza, 71 di loro non sapeva che
l’eccesso di colesterolo nel sangue può rappresentare l’anticamera per ictus ed
infarti. A quanto pare sono di più le persone che per lo meno sanno che il
colesterolo va spesso a braccetto con l’iperglicemia, con il diabete e con l’obesità.
Stupisce
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non poco apprendere ciò, soprattutto in un’epoca in cui si fa
un gran parlare di alimentazione e rischi derivanti dal sovrappeso, dall’obesità e dalla stessa ipercolesterolemia, eppure basterebbe che gli italiani diminuissero la quota di colesterolo nel sangue di almeno il 10% per assistere al contempo ad una diminuzione della stessa percentuale di malattie
cardiovascolari. Situazione questa conclamata anche dall’evidenza di come
almeno una persona su due detenga livelli di colesterolo nel sangue oltre i 200
mg/dl, donne comprese. Alla luce
di tutto ciò, occorre ricordare che, dieta, controllo della glicemia, attività
fisica, a parte, esistono oggi farmaci e sostanze in grado di fronteggiare
l’aumento del colesterolo nel sangue. Le statine ne sono un esempio e non solo,
visto che in farmacia è possibile trovare un recente preparato che pare stia
dando buoni risultati contro l’eccesso di colesterolo nel sangue. Parliamo di una
molecola denominata Ezetimibe che riduce il colesterolo riducendone l’assorbimento
intestinale ed in parte anche riducendo la quota di trigliceridi. Occorre
segnalare che non mancano le voci avverse a questo tipo di trattamento,
tuttavia, un’autorevole giornale la rivista Prescrire International, ritiene
che i dati clinici su Ezetimibe siano ancora scarsi e non è possibile stabilire
con esattezza l’eventuale nocività o meno del prodotto, tenendo anche a
precisare che spetta solo al medico valutare l’impiego di routine di questo
farmaco ed eventualmente considerare o meno l’opportunità di scelta fra quest’ultimo ed un’eventuale statina, in
associazione o no.
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