Le donne più degli uomini sono
soggette ad emicrania, il fatto sarebbe connesso quanto mai ad un problema
ormonale, tuttavia c’è una variabile che caratterizza tale patologia e che riguarda
la frequenza degli attacchi e della loro intensità in due particolari periodi della vita di una donna, la gravidanza e l’allattamento. Sarebbe infatti emerso durante il
quarto Congresso dell’Associazione Neurologica Italiana per la ricerca delle
cefalee (Anicerf) che durante la
gravidanza e nell’allattamento l’emicrania può presentarsi in forme e intensità
differenti con la possibilità che si aggravi o che diminuisca o, addirittura,
che una donna che non abbia mai sofferto della patologia, in quelle circostanze
scopra improvvisamente di soffrirne.
«Generalmente, durante la gravidanza l'emicrania abbandona
sei donne su dieci che ne soffrivano in precedenza», spiega Giovanni
Battista Allais, responsabile del Centro cefalee della donna presso il
Dipartimento di ginecologia e ostetricia dell'ospedale Sant'Anna di Torino. «E
la spiegazione di questo mutamento è la stabilizzazione dei livelli di
estrogeni che accompagna la donna nei nove mesi, che invece erano fluttuanti
durante il ciclo mestruale. Va tuttavia detto che nel 22% delle donne gli
episodi emicranici rimangono identici al periodo prima della gravidanza o
addirittura peggiorano nel 17% dei casi».Così come, ha aggiunto Allais, «al termine dell'allattamento
l'emicrania ritorna in una donna su due, e questa percentuale aumenta se la
neomamma non allatta». Per gestire i forti mal di testa «un aiuto concreto lo
possono fornire l'agopuntura e le supplementazioni di vitamine, nonché la
profilassi con magnesio o coenzima Q10», conclude Allais.
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