mercoledì 6 febbraio 2013

Fratture: una su tre non viene diagnosticata

Sembra strano ma è così, nonostante il grado di perfezione raggiunto oggi dalle moderne radiografie, ancora oggi, una frattura su tre non è rilevata e dunque diagnosticata nonostante il ricorso ai raggi XIl risultato è che, soprattutto nei pazienti anziani esposti ad una frattura con maggiore facilità rispetto ad un giovane, stante i processi osteoporotici cui soffre questa numerosa fetta della popolazione, nonostante il fatto che sovente la frattura si localizza in ossa come il bacino, l’anca, il femore o gli arti superiori, non sempre è possibile evidenziare il danno che l’osso ha subito.


Il risultato è che in assenza di un referto che indichi un’eventuale --> frattura, viene consigliato al paziente di “Camminarci sopra e in questi casi ciò può peggiorare la situazione» commenta Claudio Bonfioli, responsabile del servizio di radiologia dell’Ospedale ortopedico Galeazzi di Milano.

A lanciare il grido d’allarme un accurato lavoro scientifico svolto dalla Duke University e pubblicato sull’American Journal of Roentgenology. Secondo i ricercatori statunitensi nonostante quanto repertato dai medici, i pazienti lamentavano gli stessi sintomi spiegabili soltanto con una frattura, si pensi al dolore e all’impossibilità di movimento. Per confermare la diagnosi in larga parte di questi pazienti risultati negativi ai raggi X si è dovuto ricorrere alla risonanza magnetica dove si è visto che almeno una o più fratture era sfuggita ai raggi X con una media come sopra riportata.

«Il dato non sorprende chi lavora in questo campo» prosegue Bonfioli. «È ben noto che situazioni di questo tipo sono tutt’altro che rare. Ma ciò non toglie valore alla semplice radiografia, che è l’indagine più semplice, immediata, economica e a disposizione di tutti sul territorio. Ulteriori accertamenti andrebbero riservati ai casi in cui c’è una discordanza tra il risultato della lastra e le condizioni del malato; ma questa dovrebbe essere una regola base che vale per tutti i campi della medicina» conclude il radiologo milanese”.

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