lunedì 25 febbraio 2013

Fumo: "fumi e ti senti un... principe"!



Smetto di fumare o provo con la sigaretta elettronica? A porsi questa domanda saranno stati in molti (fumatori) visto il boom registrato dalle sigarette elettroniche nell’ultimo anno. Eppure non è ancora certa la loro efficacia né la loro sicurezza. Di recente l’OMS e l’ISS hanno espresso pareri dubbi sia sulla loro efficacia come metodo per smettere di fumare sia per il contenuto in nicotina, per cui non si possono escludere effetti dannosi per la salute. La diffusione delle sigarette elettroniche è, però, una realtà e sono spuntati come funghi, in tutta Italia, negozi che le vendono. E per un prodotto che si vende non può non esserci una pubblicità che invita all’acquisto.

Ad esempio quella che dice: “Smetti, smetti… con FumOk, anno nuovo vita nuova. E fumi ok dove ti pare, come un principe”. E’ la pubblicità che Altroconsumo ha segnalato all’Antitrust per la sua ingannevolezza. Il testimonial della campagna è proprio un principe vero, Emanuele Filiberto di Savoia, ma i concetti cui si fa riferimento non sono del tutto veri. Non è ancora dimostrato, infatti, che la sigaretta elettronica aiuti a smettere di fumare, ma la pubblicità fa passare il messaggio che con la sigaretta elettronica si può smettere di fumare e si possono avere benefici per la salute “più benessere, più fiato”, mentre nulla di tutto ciò è ancora stato dimostrato in maniera certa.
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C’è poi un altro scenario ingannevole: lo spot in questione si svolge in un ristorante e insiste sul fatto che la sigaretta elettronica possa essere usata dappertutto. Anche questo non è vero: sebbene la legge antifumo non vieti espressamente l’uso della sigaretta elettronica nei locali pubblici, sono già diversi i provvedimenti di divieto adottati dalle grandi aziende di trasporto italiane, Alitalia e Trenitalia in primis, e da alcuni Comuni – il primo è stato Lomazzo, ma diversi Comuni veneti hanno seguito l’esempio. E molti bar e ristoranti (e anche dei cinema) chiedono alla loro clientela di rispettare comunque il divieto, per non rischiare di dare fastidio ai non fumatori anche solo con l’emissione del vapore (che spesso è aromatizzato). Per non parlare del fatto che è la stessa Organizzazione mondiale della sanità ad aver raccomandato l’adozione delle stesse restrizioni usate per ridurre il fumo convenzionale, e la sua opinione non passerà inosservata.


Agenzia Help Consumatori

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