Integratori Alimentari: tutti nell'immondizia?

Non diciamo niente di veramente nuovo riportando il parere dell’EFSA, l’Autorità europea preposta al controllo sulla sicurezza alimentare, sulle allergie e sui prodotti dietetici, quando asserisce che gli integratori alimentari a poco o a nulla davvero servono. Il parere dell’Ente europeo è sembrato addirittura più duro quando ha persino concluso che gli integratori alimentari non solo hanno pochi benefici reali, ma peccano di scarsa informazione e celano qualche volta qualche insidia in chi li assume e i medici quando li prescrivono, non sono neanche messi in grado di capire la quantità o addirittura la presenza di qualche elemento all’interno delle confezioni di vendita. 

Non sfuggono alla condanna neanche i prodotti dietetici che rientrano nel calderone anch’essi degli integratori che insieme a questi mancano di uno straccio di studio scientifico serio e, soprattutto pubblicato, che possa in qualche modo avvalorare quanto propagandato a gran voce o riportato sulla carta.

Per giungere a sostenere ciò, l’EFSA, ha studiato 808 indicazioni funzionali generiche sulla salute, prendendo in esame tutti i dati scientifici disponibili. Le indicazioni si riferiscono principalmente a vitamine e minerali, ma anche a fibre alimentari specifiche destinate al controllo della glicemia, della funzionalità intestinale o del peso; indicazioni su acidi grassi legate al miglioramento della funzione cerebrale, della vista o della salute del cuore; indicazioni riferite a colture di lattobacilli vivi e alla digestione del lattosio.

Così come ci sono situazioni patologiche, come le disfunzioni del sistema venoso periferico, per intenderci il senso di pesantezza alle gambe che sopratutto le donne avvertono d’estate a causa della difficoltà del sangue di risalire dalla periferia e che alla lunga conducono alle varici, così come accade anche in quelle situazioni determinate dalla fragilità capillare fino a giungere alle emorroidi, dove il ricorso all’alimentazione per risolvere tali problemi è di fatto impraticabile poiché non ci è dato di conoscere la quantità e la varietà dei singoli alimenti in grado di opporsi a tali situazioni patologiche. Per non contare i casi in cui il soggetto che pratica sport e che dunque a seguito della fatica fisica perde col sudore quei sali minerali indispensabili al benessere, se non avesse con sé la bottiglietta con l’integratore di potassio, in primis, soffrirebbe una condizione di stress organico importante che poi si rifletterebbe anche in una scarsa prestazione fisica

Forse, come in tante altre cose, la verità dovrebbe stare a metà. Non credere ai miracoli che molti produttori di integratori sbandierano, soprattutto quando questi promettono vere e proprie mirabilie in fatto di mantenimento del peso ideale o, addirittura, rapidi dimagrimenti senza sforzo e senza osservare alcuna dieta alimentare. Ma, affermare, tout court, che tutti gli integratori siano uguali e, dunque, tutti inutili ci pare un po’ eccessivo e se vogliamo non del tutto corretto. Semmai, concludendo, si dovrebbe imporre ai produttori di segnalare a chiare lettere il rischio vero sulla salute che anche comuni integratori detengono superando le dosi prescritte fino a divenire, in certe situazioni, pericolosi e comunque rappresentando in qualche evenienza, in caso si sovradosaggio, ad esempio, persino mortali.

Già… le dosi prescritte, ma prescritte da chi, se il ricorso agli integratori non prevede quasi mai il parere del medico, fatto quest’ultimo che finisce per rendere ancora più nebulosa l’intera faccenda.

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