In un soggetto giovane ed in apparente buono stato di salute, la
comparsa di manifestazioni che gli comportino, in primis, la tendenza a non
riuscire a mantenere la normale stazione eretta ed a perdere l’equilibrio,
inducono il medico a immaginare responsabile del problema il sistema uditivo che
il più delle volte risulta coinvolto nella sintomatologia. Più difficile è la diagnosi nel soggetto anziano per il quale la
probabilità di associare i sintomi a deficit neurologici su base
aterosclerotica in atto è più alta.Ne deriva che, di concerto col proprio
medico, si dovrebbe valutare la possibilità di estendere anche al sistema
uditivo l’intera ricerca delle cause ai fini dell’accertamento di quelle
malattie che direttamente o indirettamente siano espressione di un problema
insorto nell’orecchio. Una delle patologie più diffuse in tal senso è la
labirintite.
Quando parliamo di labirintite ci riferiamo ad un’infiammazione
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dell’orecchio interno ed in particolare della struttura più intima dell’organo,
il labirinto, che in determinate situazioni cliniche può essere sede di
infezioni a vario titolo da parte di batteri o virus. Ritenere che tale
struttura interna possa infettarsi per via diretta non è del tutto corretto, di
norma il labirinto viene colonizzato da agenti patogeni provenienti dalla
corrente ematica per trasmigrazione di microrganismi che abbiano già coinvolto
organi vicini, ad esempio, l’orecchio medio. Così può anche spiegarsi
l’esigenza di intervenire tempestivamente nei confronti di malattie
infiammatorie o infettive, come potrebbe essere ad esempio l’otite, che anche
per questa ragione non andranno mai trascurate.
Quando la labirintite non sia stata invece causata da batteri, l’origine
della patologia andrà ricercata in
quegli agenti patogeni virali, primo fra tutti, l’Herpes, un virus per lo più
opportunista che approfitta di un sia pure momentaneo e reversibile decadimento
delle difese immunitarie seguito da malattie o particolari stati di stress
dell’individuo, per farsi strada nell’organismo. Così come da ricordare anche
che la labirintite può a volte essere causata da agenti esterni, ad esempio,
alcuni farmaci, definiti ototossici, compresi alcuni antibiotici,
oppure il tutto causatoi dall’uso continuo e smodato di alcol. Raramente, la stessa patologia
può interessare anche soggetti allergici, così come non è raro soffrire di
labirintite anche in seguito a forti stress emotivi che si prolunghino nel
tempo, anche non associati alla presenza del virus Herpes.
La sintomatologia della
labirintite
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Il paziente affetto da labirintite mostra palesemente i segni della
malattia a causa della perdita dell’equilibrio cui va incontro a tutte le ore
del giorno e della notte. A volte tale condizione è talmente presente in forma
grave che il paziente non riesce a mantenere la stazione eretta, rischiando
continuamente di cadere. La perdita dell’equilibrio con associato sbandamento nella deambulazione, si associa anche ad una sorta di perenne obnubilamento,
alla nausea, che in certi casi può sfociare anche nel vomito e al senso di
malessere generale, con aggravamento della condizione clinica quando il
soggetto abbia compiuto un brusco cambiamento della posizione assunta. La
reversibile diminuzione dell’udito, accompagnata a sensazione di ronzio
all’orecchio (acufeni), per lo più indirizza il medico verso la malattia che di
norma viene confermata facilmente dallo specialista otorinolaringoiatra. Utile
anche il ricorso ad esami strumentali ed audiometrici ai fini, anche, di
valutare eventuali ripercussioni che la malattia può avere avuto sul sistema
uditivo.
Terapia
Una volta stabilita la diagnosi la terapia per curare una labirintite è
piuttosto semplice ed in grado in breve tempo di riportare il tutto nella
normalità se, soprattutto, non si sia perso tempo nell’intervenire sulla
sintomatologia presentata e, dunque, non si sia giunti alla compromissione
seria della funzionalità dell’organo. Il ricorso agli antibiotici, quando
l’origine della patologia sia batterica e/o agli antivirali, quando si sospetta
una causa annessa ad un virus, associata a farmaci antistaminici, compresi i
procinetici per intervenire sui sintomi della nausea fino agli ansiolitici,
quando il paziente accusi ansia annessa o meno alla malattia stessa, di norma
sono validi presidi di cura che portano alla guarigione in breve tempo. Spetta
ovviamente allo specialista otorinolaringoiatra, considerare l’eventuale approfondimento
dell’indagine al fine di determinare l’esatto eventuale danno prodotto agli
organi annessi o vicini al labirinto.
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