Un altro importante passo avanti è quello
compiuto dalla ricerca medico scientifica a proposito del vaccino Menveo di
Novartis, atto a prevenire sia le meningiti che le infezioni ad esse correlate
causate da quattro ceppi diversi, ovvero il ceppo A, C, Y e W-135 di
menigococco.
Una malattia, la meningite, che nei diversi
ceppi riguarda una popolazione di persone fra gli 11 ed i 18 anni di età pari a
16 milioni di individui nella sola America considerati a rischio meningite e
che dunque sono del tutto esposti alla malattia.
Si tratta dunque di capire di che vaccino
parliamo. Ci riferiamo ad un vaccino iniettabile destinato, almeno in una prima
fase, a quei soggetti a rischio meningite causata dai ceppi sopra citati per i
quali viene eseguita l’iniezione direttamente nel muscolo della spalla, in
unica somministrazione.
Come agisce tale vaccino
Ripercorrendo un percorso comune anche ad
altri vaccini, di fatto il farmaco induce l’organismo, agendo sul suo sistema
immunitario, a meglio difendersi dalla malattia e dunque, creando i presupposti
affinché il sistema immunitario riconosca per tempo la sostanza estranea che
penetra nell’organismo producendo i relativi anticorpi.
Secondo gli studi effettuati su Menveo, tale
farmaco, prima di essere immesso nell’utilizzo comune lo si è sperimentato su
4000 soggetti di età pari o superiore agli undici anni ottenendo ottimi
risultati che hanno indotto le Autorità Sanitarie a prevederne l’utilizzo.
Pochi
gli effetti collaterali del farmaco, i più comuni e che comunque non presentano
particolari effetti collaterali al prodotto, riguardano un paziente su dieci
che ha manifestato mal di testa, nausea, malessere e dolori, eritema
(arrossamento della pelle), indurimento e prurito nel sito d'iniezione, così
come poche sono le controindicazioni a Menveo, ricordando che il preparato non
deve essere utilizzato in soggetti che potrebbero essere ipersensibili
(allergici) ai principi attivi o a uno qualsiasi delle altre sostanze, tra cui
il tossoide difterico. Il vaccino non deve essere somministrato a persone che
in passato hanno sviluppato una grave allergia ad un vaccino che contiene
sostanze analoghe. La vaccinazione deve essere ritardata nelle persone con
febbre alta. Altri indicazioni è possibile ottenerle dal foglietto illustrativo
interno alla confezione, così come, la somministrazione del preparato è di
esclusiva pertinenza medica.
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