Se arriva un
terremoto, l’ospedale si sbriciola. Gli ospedali italiani sono troppo vecchi e
il 75% presenterebbe “gravi carenze” in caso di terremoti molto forti, di
magnitudo superiore a 6 della scala Richter. È quanto emerge dalla relazione
conclusiva della Commissione d’Inchiesta del Senato sul Servizio Sanitario
Nazionale, presentata ieri in Senato. Lo stato della sanità italiana si fa
sempre più precario e rappresenta una “conferma della grave situazione di
impoverimento della sanità pubblica”, denuncia oggi Federconsumatori. Intanto a
Roma rischia lo sfratto la Casa di Peter Pan.
Lo stato
dell’arte fotografato dalla Commissione d’inchiesta delinea “un quadro
nazionale che evidenzia una diffusa vetustà delle strutture ospedaliere
esistenti”. Il 75% delle strutture verificate, 200 in tutta Italia,
presenterebbe “carenze gravi per terremoti molto forti”. In pratica, “se si
verificasse un terremoto particolarmente violento – informa la relazione – con
magnitudo superiore a 6,2-6,3, il 75 per cento degli edifici che sono stati
verificati crollerebbe”. Il 60% degli edifici avrebbe invece “carenze per
terremoti abbastanza importanti” (sismi di intensità 6 sulla scala Richter). E sono
almeno 500 le strutture in zone sismiche che avrebbero bisogno di interventi,
anche perché rappresentano altrettanti presidi importanti di soccorso in caso
di emergenza.
“La
relazione della Commissione di inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale
rivela una situazione sconcertante: almeno 200 strutture ospedaliere rischiano
di sbriciolarsi in caso di terremoto – rilancia oggi Federconsumatori – Un
vero e proprio allarme sull’edilizia ospedaliera nelle aree a rischio sismico.
Da tempo cerchiamo di richiamare l’attenzione e la responsabilità di chi ha il
potere di intervenire, sia a livello centrale che periferico, sui rischi che
corre il diritto alla salute”.
L’accesso
alle cure sta diventando sempre più proibitivo per un numero crescente di
famiglie, afferma l’associazione, che denuncia anche un altro caso clamoroso: a
Roma rischia lo sfratto la Casa di Peter Pan, struttura che offre assistenza ai
bimbi malati di cancro e alle loro famiglie. L’Associazione Peter Pan Onlus
è nata a Roma dal desiderio di un gruppo di genitori di bambini malati di
cancro di offrire ad altre famiglie un aiuto concreto per affrontare nel
migliore dei modi la dura esperienza della malattia e ha ricevuto nel 2004 la Medaglia
d’Oro al Merito della Sanità Pubblica da parte del Presidente della
Repubblica.
La stessa
Casa di Peter Pan, che oggi terrà una conferenza stampa sul caso, spiega sul proprio sito che “la Regione Lazio attraverso
il suo ente IRAI ha deciso di sfrattare i bambini oncoematologici di Peter Pan
dalla loro casa di Roma dando 10 giorni per “liberare l’edificio”. Peter Pan ha
sempre pagato gli affitti all’ente regionale e non ha mai ricevuto alcun
finanziamento da parte di enti pubblici. La chiusura della casa priverà della
nostra assistenza gratuita centinaia di bambini e le loro famiglie”. La
struttura ha ospitato in modo gratuito, dal 2000, oltre 600 malati con le loro
famiglie, permettendo loro di ricevere cure adeguate presso i reparti
onco-ematologici dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù e del Policlinico
Umberto I. Perché il rischio sfratto? Perché la Regione chiede di “adeguarsi
ai canoni commerciali della zona”, in Trastevere, portando a livelli
insostenibili l’affitto richiesto alla struttura.
Articolo redatto da Help Consumatori
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