Dubbi sulla
loro sicurezza e scarsa informazione al consumatore: sono queste le accuse
principali rivolte da tempo alle sigarette elettroniche, ma adesso la cosa si
fa seria. Il pubblico ministero di Torino Raffaele Guariniello vuole vederci
più chiaro, soprattutto sul contenuto di alcune confezioni di ricariche
sequestrate giorni fa dai Nas di Torino. Motivo del sequestro: l’assenza di
indicazioni (di eventuali rischi per la salute dei fumatori) in etichetta. Si
ipotizza il reato di immissione in commercio di prodotti pericolosi per il
titolare della ditta che ha importato le ricariche in questione.
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Il pm
Guariniello ha infatti chiesto un parere sulla pericolosità delle sigarette
elettroniche all’Istituto superiore di sanità che ha fatto diverse considerazioni (piuttosto
eloquenti). Intanto ha ricordato che le sigarette elettroniche sono vietate
in Australia, Canada, Norvegia, Brasile, Thailandia, Uruguay, Singapore,
Turchia e persino in Cina, dove sono state inventate nel 2003 (la Cina
continua a produrle per l’esportarle). Negli Stati Uniti sono considerate un
prodotto farmaceutico.
L’Iss ha
fatto una stima dei possibili danni alla salute ipotizzando tre scenari a seconda
dell’esposizione al fumo delle sigarette elettroniche: fumatori moderati (5
utilizzi giornalieri con 15 aspirazioni), medi (10 sigarette) e forti (20
sigarette). In tutti e tre i casi i livelli di assunzione giornaliera di
nicotina risultano superiori ai limiti considerati “accettabili” dall’Efsa,
l’autorità europea per la sicurezza alimentare, che sono fissati in 0,0008
mg/kg.
La
conclusione dell’Iss è che “le sigarette elettroniche presentano potenziali
livelli di assunzione di nicotina per i quali non è possibile escludere il
rischio di effetti dannosi per la salute umana, in particolare per i
consumatori in giovane età. Si ritiene opportuno che tali effetti dannosi
per la salute siano comunicati al consumatore con apposite avvertenze sulla
confezione della articolo in commercio”.
Ricordiamo
che già lo scorso 28 dicembre l’Istituto Superiore di Sanità aveva consegnato
al Ministero della salute un aggiornamento scientifico in merito alla pericolosità delle
sigarette elettroniche contenenti nicotina. Esso conteneva una “valutazione del rischio” per la
salute umana delle sigarette elettroniche, effettuata sulla base di un
complesso algoritmo. Già allora l’ISS aveva concluso che le sigarette
elettroniche contenenti nicotina “presentano potenziali livelli di assunzione
di nicotina per i quali non si possono escludere effetti dannosi per la salute
umana, in particolare per i consumatori in giovane età”.
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