C’è tempo fino a maggio
2013 per completare la valutazione del rischio sull’aspartame. Su richiesta dell’Autorità europea
per la sicurezza alimentare (Efsa), la Commissione europea lo scorso agosto ha
dato il via libera a posticipare la scadenza per la piena, nuova valutazione
del rischio dell’aspartame a maggio 2013: questo darà all’Efsa il tempo
necessario a esaminare nuovi studi e a completare la valutazione del rischio.
Nel frattempo, l’Autorità ha indetto una consultazione pubblica sulla
propria bozza di parere scientifico che riguarda la sicurezza del dolcificante
artificiale, usato in prodotti alimentari quali bevande, prodotti di
pasticceria e confetteria, yogurt, prodotti dietetici e come edulcorante da
tavola. Per effettuare la valutazione completa del rischio, l’Efsa ha condotto
una revisione della letteratura scientifica disponibile sull’aspartame e
sui suoi prodotti di degradazione, includendo nuovi studi sull’uomo. Tutti i
portatori di interesse e le parti interessate sono invitati a esprimere le
proprie osservazioni sulla bozza di parere attraverso la consultazione
pubblica online entro il 15 febbraio 2013.
La nuova
valutazione dell’aspartame rientra nella rivalutazione sistematica di tutti gli
additivi alimentari autorizzati nell’Unione europea prima del 20 gennaio 2009
ed è stata chiesta nel 2011 dalla Commissione europea. Si tratta della prima valutazione
completa dell’aspartame richiesta all’Autorità, i cui esperti scientifici hanno
tenuto conto di tutte le informazioni che esistono sulla sostanza e sui suoi
prodotti di degradazione. In linea generale, emerge che i livelli di esposizione
attuali non rappresentano un fattore di rischio e non presentano problemi di
tossicità per i consumatori, ad eccezione delle persone che soffrono della
malattia ereditaria fenilchetonuria, che invece devono osservare una dieta
rigorosamente a basso contenuto di fenilalanina (uno dei prodotti di
degradazione dell’aspartame).
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“Dopo una
minuziosa e sistematica analisi”, informa l’Efsa, nella bozza di parere
scientifico gli esperti dell’Autorità sugli additivi alimentari e le fonti di
nutrienti aggiunti agli alimenti “hanno concluso che, ai livelli di esposizione
attuali, essi non presentano problemi di tossicità per i consumatori. Per la
popolazione in generale la dose giornaliera accettabile (DGA) è ritenuta sicura
e l’esposizione del consumatore all’aspartame è al di sotto della DGA”.
Sono stati
presi in considerazione, prosegue l’Efsa, anche i possibili effetti nocivi
della fenilalanina, uno dei prodotti di degradazione dell’aspartame,
sulla salute del feto in via di sviluppo. Spiega l’Autorità: “La fenilalanina è
un aminoacido che partecipa alla costituzione delle proteine di molti alimenti,
ed è notoriamente tossica a livelli di assunzione elevati, in particolare
per il feto in via di sviluppo in donne che soffrono di fenilchetonuria (PKU).
Questa malattia ereditaria fa aumentare le concentrazioni di fenilalanina nel
sangue a livelli che risultano tossici per il cervello in fase di sviluppo. Il
gruppo di esperti ha confermato che, se da una lato la DGA protegge la
popolazione in generale, dall’altro non è applicabile a individui che soffrono
di PKU, in quanto per essi è indispensabile osservare una rigorosa dieta a
basso contenuto di fenilalanina”. Nell’Unione europea tutti i prodotti che
contengono aspartame, in quanto fonte di questa sostanza, devono essere
etichettati con la dicitura “Contiene una fonte di fenilalanina” per tutelare i
consumatori vulnerabili. Gli esperti
dell’Efsa propongono di adottare il parere scientifico entro maggio 2013.
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