Non sono pochi coloro che
storcono il muso di fronte ad un dado da brodo ritenendolo poco salutare, la
verità è però che i nostri stili di vita ci impongono la soluzione immediata di
ogni problema ed il dado può rappresentare quella soluzione a portata di mano
per velocizzare quanto mai la preparazione di un cibo. Si tratta allora di
stabilire non tanto la reale funzione del dado da cucina, quanto invece la sua
salubrità e per farlo ci affidiamo ad uno studio scientifico effettuato da
Altroconsumo che ha analizzato 16 marche fra le più note andando a guardare
dentro il prodotto, i suoi ingredienti, l’eventuale presenza di sostanze
chimiche in essere e, fatto non secondario, il quantitativo di sale di ogni
dado.
Il sale è un componente
importante del dado da cucina del quale dovremo tenere molto conto soprattutto in
presenza di quelle persone che col sale hanno qualche problema. Ciò in quanto,
se pesiamo un normale dado da cucina scopriamo che, a fronte dei dieci grammi
circa di prodotto confezionato, la metà è rappresentata dal sale. Questo
significa che basta un solo dado per saturare il quantitativo di sale di cui ha
bisogno un individuo nel corso della giornata e questo significa anche che poiché
il sale è presente in molti altri alimenti, coloro che devono limitarlo per
questione di salute, con i dadi da cucina dovranno stare molto attenti. Come
poter in qualche modo sopperire a questo elemento sicuramente negativo
rappresentato dai dadi da brodo? Impiegando il corrispettivo del prodotto nella
forma granulare che contiene circa il 34% di sale in meno. Detto ciò, nel
novero delle marche prese in esame, Altroconsumo ha stabilito che il dado Knorr
“cuore di brodo”, è quello con la più alta percentuale di sale in assoluto,
visto che quasi 70 parti sono proprio rappresentati dal sale.
Altro capitolo da tenere in
considerazione è quello rappresentato dai grassi e dagli oli vegetali che siano
idrogenati o meno. Ebbene secondo Altroconsumo i dadi Maggi detengono solo olio
extravergine di oliva, fatto sicuramente positivo. Poi è stato preso in esame
il contenuto di glutammato di sodio che secondo gli esperti spesso viene
aggiunto in quantità elevata per esaltare il sapore di un alimento laddove
questo non è il massimo della qualità. In sostanza, nella norma, più glutammato
monosodico viene detenuto da un cibo, minore è la sua buona qualità. L’indagine
di Altroconsumo ha evidenziato che tra i prodotti analizzati quelli senza
glutammato sono il dado Coop, il Liebig e i nuovi brodi Star e Knorr.
E, infine, occhio alla
carne. Visto che si parla di dado alla carne, sarebbe utile sapere se in
effetti la carne è contenuta nei dadi, ovviamente quando non si parla di dadi
vegetali. Ebbene, sempre secondo Altroconsumo, mentre la scelta della forma
granulare può essere la migliore quando vogliamo evitare eccessive quantità di
sale, la stessa cosa non può dirsi quando andiamo a ricercare la carne di
bovino nei nostri dadi da cucina. Poiché non tutti i produttori inseriscono i
dati in tabella, l’evidenza riscontrata è che in questi prodotti nella forma a
cubetto la carne esiste in ragione dello 0,5% fino al 6% dell’intero alimento
confezionato. Altrove, eccezion fatta per i dadi Star a cubetto, a far da
padrone è il lievito che serve a dare sapore. Insomma, qualcuno dicevamo
storceva il muso di fronte ai dadi da cucina, chissà, forse non aveva tanto
torto!
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