Parliamo di uova, ma non di quelle di cioccolato dell’imminente Pasqua,
ma di uova di gallina, un alimento insostituibile sulle nostre tavole,
versatile al punto che entra a far parte dei primi, dei secondi, degli
antipasti e dei dolci. Eppure all’uovo si addebitano torti che alla fine non ha
per niente. Ad esempio si dice che le uova siano pieni di colesterolo, che le
uova sono ipercaloriche, che non vanno date ai bambini perché causa nei piccoli
di disturbi digestivi, ma è poi vero tutto questo?
In generale non è vero nulla di quello che si pensa, sbagliando sull’uovo,
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è vero semmai che l’uovo è un cardine importante della nostra alimentazione,
basti solo considerare l’apporto di Sali minerali e di proteine che l’alimento
riesce ad apportare all’organismo. Il
fatto che poi siano ricchi di colesterolo è vero solo in parte. L’uovo diventa
infatti controindicato, ai fini dell’apporto di colesterolo quando si abusa nel
suo consumo. Sul fatto poi che faccia male ai bambini, ricordiamo che i
pediatri consigliano addirittura piccole quantità di tuorlo d’uovo sciolto
nella pappa del bimbo di otto mesi di età. Una nota a proposito del colesterolo
contenuto nelle uova è utile per significare che tale costituente è tutto
concentrato nel tuorlo in ragione di 250 milligrammi per uovo e non solo.
Le uova
moderne contengono meno colesterolo che nel passato. Importante ricordare anche
che il contenuto nell’uovo di acidi grassi insaturi è tale da partecipare a spazzare
via persino il colesterolo cattivo. In fatto di vitamine ricordiamo che in un
uovo ci sono disciolte, su 60 grammi che sono il peso medio di un singolo uovo,
8 grammi di proteine, vitamine del Gruppo B, Sali minerali quali potassio,
ferro, fosforo, pochi grassi e pochissime calorie. Insomma un alimento
completo. Il consumo consigliato in coloro che stanno bene in salute e non
presentano oltretutto controindicazioni all’alimento, è di tre/quattro uova a
settimana. Come capita con altri
alimenti, anche l’uovo presenta delle controindicazioni. A parte le
intolleranze alimentari nei confronti dell’uovo, lo stesso dovrà essere a
malincuore escluso dall’alimentazione da parte di quei soggetti affetti dacolecistite. Il motivo è riconducibile al fatto che l’uovo in questi paziente
tende a contrarre la colecisti ed il rischio è quello di andare incontro ad un’eventuale
colica epatica. Una volta però effettuato l’intervento, non solo è possibile alimentarsi
senza escludere l’uovo, ma non solo, recenti studi annettono a quest’ultimo sostanze
protettrici del fegato.
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