La molecola farmacologia è
conosciuta bene in medicina per essere utilizzata da almeno un trentennio nella
cura delle ipertensioni arteriose e nelle emicranie, visto che parliamo di un
betabloccante. Ma oggi il Propanol, questo il nome del farmaco, potrebbe
rivelarsi utile per tutt’altra patologia, anche se di malattia vera e propria
non si parla. Oggi questa molecola potrebbe essere utilizzata per contrastare
tutti quei traumi e quei ricordi negativi che ci portiamo dietro qualche volta
pure dall’infanzia e che ci rendono difficile il nostro cammino della vita. Insomma,
parrebbe di intendere che la scienza ha scoperto la pillola contro i brutti
ricordi.
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Parlando della pillola contro i
brutti ricordi, dove per brutti ricordi si intendono quei traumi, infantili o
meno che rendono gravosa la nostra vita ammantandola di esperienze negative, si
è notato per caso, come spesso accade in medicina, che nella cura di patologie
che trovano nel Propanol benefici evidenti i pazienti in qualche modo
rimuovevano esperienze negative del proprio vissuto. Secondo Philippe Birmes, che guida l’equipe francese che
sperimenta la molecola, somministrando
il farmaco ai nostri pazienti - racconta - abbiamo notato che la loro carica
emotiva legata a determinati ricordi traumatici diminuiva. Per avere conferma
delle nostre ricerche, abbiamo proposto di assumere questa sostanza a otto
persone che furono coinvolte nell’esplosione, qui a Tolosa, dello stabilimento
Azf nel 2001".
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I risultati sono stati chiarissimi: "Dieci anni dopo il dramma, le vittime
presentano ancora traumi, alcune sono affette da agorafobia (paura di luoghi da
cui è difficile fuggire), altri sobbalzano al passaggio di un aereo. Dopo sei
sedute con somministrazione di Propranol, si è constatato un netto
miglioramento, i sintomi come la traspirazione o l’accelerazione del battito
cardiaco sono diminuiti". Dunque la pillola contro i brutti ricordi
funziona davvero? Non sempre, visto che su cento persone studiate ne restano
almeno trenta che non hanno tratto i benefici sperati e non solo. Rimuovere le
esperienze negative con un farmaco non è salutato dall’intera comunità
scientifica come un fatto sempre positivo, al punto che in America l’ipotesi di
un farmaco anti-ricordi è stata già bocciata dal Consiglio di bioetica.
Sull’ipotesi, poi, che con il propanol svanisca anche l’effetto dei ricordi
positivi, non si hanno certezze.
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