Non saranno un’arma del tutto
puntata contro l’ictus, ma le fibre pare detengano un ruolo importante nella
prevenzione di tutti quegli eventi vascolari che vedono nell’ictus la loro
massima espressione. Lo ha ricordato Diane Threapleton ricercatrice dell’Università
di Leeds in Gran Bretagna. Ma perché le fibre alimentari deterrebbero tale
ruolo?
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Parrebbe assodato il ruolo che le
fibre alimentari detengono contro l’ictus per l’evidenza che tali costituenti
una volta nello stomaco sono in grado di formare un gel che accelera lo
svuotamento gastrico diminuendo l’assorbimento di cibo e inducendo sazietà. Oltretutto
sempre alle fibre è associata la fermentazione batterica dell’amido e delle
fibre solubili che inibiscono la sintesi del colesterolo a livello epatico.
Alla luce di questi risultati
sarebbe emerso che ogni 7
grammi di fibre consumate ridurrebbe di almeno il 7% l’incidenza
di ictus. «Gli americani sono i più svantaggiati, dato che la loro
assunzione giornaliera di fibre è 13 grammi per le donne e 17 per gli uomini, di
molto inferiore ai 21-25 e ai 30-38 suggeriti, rispettivamente per donne e
uomini, dalle linee guida. Tuttavia, pochi assumono più di 25 grammi al giorno, e
l’estrapolazione del rischio di ictus in relazione a una maggiore assunzione va
fatta con cautela» conclude Threapleton, sottolineando la possibile presenza di
fattori di confondimento: «Il consumo di fibre potrebbe implicare altri
comportamenti salutari, come meno fumo e più esercizio fisico, in grado di
ridurre di per sé il rischio di ictus».
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