Quale donna, soprattutto all’approssimarsi
della gravidanza, non conosce l’acido folico, una vitamina che rientra all’interno
del gruppo di quelle vitamine cosiddette idrosolubili, ovvero che si
solubilizzano in acqua. L’acido folico è indispensabile alla donna gravida e l’assorbimento
di tale vitamina avviene a livello intestinale.
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Perché si ricorda la sede dell’assorbimento
da parte dell’organismo dell’acido folico? Perché laddove esistessero patologie
a carico dell’intestino, compresi dismicrobismi intestinali, si potrebbe
assistere ad un mancato o scarso assorbimento dell’acido folico, fatto tutt’altro
che trascurabile durante la gestazione. L’acido folico ovviamente non è
reperibile soltanto mediante integratori alimentari, la natura ci offre coi
vegetali, frutta e verdura, il giusto quantitativo di tale vitamina che, soprattutto
si reperta in quei vegetali a foglie verdi e laddove si assistesse da parte
della donna ad un’alimentazione equilibrata, tale situazione potrebbe essere sufficiente per rispondere
alle necessità dell’organismo che richiede qualcosa come 0,2 mg. al giorno di questa sostanza la cui
quantità si raddoppia in presenza di una gravidanza. Tuttavia, la cottura in
primis e una dieta per lo più sbilanciata, rischiano di mettere in crisi il
fabbisogno di acido folico ecco perché, gioco forza, si dovrà, durante la
gravidanza, anzi, ancor prima che questa si presenti, ricorrere agli
integratori alimentari. Anche malattie quali il diabete, la celiachia o
condizioni che aprono la strada alle malattie, quali l’alcolismo, possono
condurre in breve tempo al malassorbimento di acido folico.
Perché in gravidanza l’acido folico è tanto importante?
Perché tale vitamina, che viene
assorbita dall’embrione, è indispensabile per lo sviluppo del tubo neurale e
dunque dello sviluppo dell’embrione stesso e dei suoi organi vitali, al punto
che in presenza di scarso assorbimento di acido folico da parte della madre e
di conseguenza del figlio che porta in grembo, si assiste a gravi malformazioni congenite del nascituro. Questo fatto
orienterebbe ancora di più verso la necessità di gravidanze programmate, poiché
l’aumentato fabbisogno di folati potrebbe avvenire quando la donna non sa
ancora di essere gravida, ovvero, entro i primi trenta giorni e potrebbe, per
questo fatto, non orientarsi verso una dieta ricca di questa vitamina.
Importante segnalare anche altre patologie, quali le anemie magaloblastiche,
responsabili della carenza di acido folico e spesso tale carenza non è isolata,
andandosi ad aggiungere a carenze di zinco. L’eventuale sbilanciamento in
eccesso di acido folico da parte della donna non è un problema, stante l’evidenza
che l’eccesso di questa vitamina è compensato dall’eliminazione con le urine da
parte della gestante, ma è buona norma, come accade con tutte le altre
vitamine, non eccedere mai con le dosi.
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