Chi non conosce ormai le statine, gli arcinoti
farmaci in grado di abbassare il colesterolo nel sangue e non solo… Forse però
si conoscono meno gli effetti negativi a distanza che questi pur sempre
preziosi farmaci esercitano a livello renale. Secondo uno studio canadese
infatti, durato nove anni e sviluppatosi anche in Gran Bretagna e Stati Uniti e
che ha coinvolto più di due milioni di pazienti ai quali è stata studiata la
cartella clinica, si è visto che gli assuntori delle principali statine,
ovvero, Simvastatina, Atorvastatina e Rosuvastatina, pur non presentando
eventuali danni renali in occasione di un primo ricovero, a distanza di tempo,
dopo aver assunto per anni queste statine ad alto dosaggio, sviluppavano una maggiore incidenza,
quantizzata nel 34%, di fenomeni di insufficienza renale acuta entro 4 mesi dal
primo trattamento rispetto a quei pazienti che venivano trattati con questi
farmaci a basso dosaggio.
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regolatoria
degli Stati Uniti, FDA, sono giunte, nel periodo 1997-2012, segnalazioni di 20
casi di insufficienza renale grave tra i pazienti trattati con Atorvastatina,
Rosuvastatina e Simvastatina; in 1.477 casi le statine erano il farmaco su cui
ricadevano i principali sospetti di essere causa di insufficienza renale acuta.
Tale effetto avverso delle statine si somma all’altro minor problema
rappresentato dalla cataratta in relazione con l’età dell’individuo, al punto
che rischio cataratta correlato alle statine pare sovrapponibile al rischio
cataratta e diabete mellito tipo 2. Una relazione ovvia se si pensa che i
maggiori assuntori di statine sono proprio i diabetici.
E’ noto che le statine possono causare miopatia (danno muscolare grave) e
devono essere assunte con cautela, e alla dose più bassa possibile, per ridurre
il rischio di questo effetto indesiderato. Risultato. I ricercatori non
intendono criminalizzare l’uso di questi farmaci risultati preziosi per la cura
non solo dell’ipercolesterolemia ma di tante altre patologie e nella prevenzione
di gravi malattie cardiovascolari. Semmai con tale studio si cerca di stabilire
la giusta dose che ogni paziente deve assumere del farmaco in questione, al
fine di sortire i migliori effetti nella soluzione delle malattie per le quali
le statine sono concepite, riducendo al massimo il rischio di effetti
collaterali.
( Xagena2013 )
Fonte: British Medical Journal, 2013
Cardio2013 Nefro2013 Farma2013
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